Erano stati bloccati con la droga dai carabinieri, il giudice per le indagini preliminari Miranda li spedisce ai domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. I due sono stati arrestati qualche giorno fa dai carabinieri della compagnia di Bagnoli che, nel corso di un’attività di controllo del territorio, avevano notato uno scooter con due persone uno dei quali è considerato vicino al clan Vigilia di Soccavo. I militari, in quell’occasione, hanno avuto la sensazione che lo scooter stesse scortando una Smart che proseguiva dietro di lui. A quel punto i carabinieri hanno deciso di controllare l’auto che, nel tentativo di eludere il controllo, ha azzardato una manovra improvvisa e ha iniziato un inseguimento conclusosi su via Epomeo. Durante la fuga i carabinieri hanno notato che uno degli occupanti l’auto gettava qualcosa dal finestrino.
Dopo aver bloccato il primo, Giorgio Palumbo, i militari hanno dato la caccia al secondo uomo che, sceso dall’auto e, aiutato dagli uomini in scooter, aveva recuperato una bustina bianca nascondendola sotto la sua maglietta. Anche questo è stato poi bloccato e identificato come Guido Tartaglia. Palumbo, in sede di interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere limitandosi a dire di aver sbagliato. Tartaglia invece ha risposto alle domande spiegando di non conoscere Palumbo e di essere uscito di casa solo per acquistare saponi. I legali dei due, Antonio Rizzo per Palumbo e Antonella Regine per Tartaglia sono però riusciti ad ottenere per i loro assistiti la misura degli arresti domiciliari senza l’applicazione del braccialetto elettronico.
