Nuove regole per l’accensione di riscaldamento e termosifoni anche nelle case private. A stabilirlo è un decreto del Ministero della Transizione Ecologica nel quale vengono indicate date, temperature e orari da seguire durante questo inverno. L’obiettivo è quello di contenere le emissioni inquinanti degli impianti termici e limitare le spese relative. Nello specifico, la nuova direttiva stabilisce 15 giorni in meno per quanto riguarda il periodo di accensione, un’ora in meno sulla durata giornaliera, e un grado in meno per la temperatura massima.
A differenza dello scorso anno, questa stagione la data di accensione dei riscaldamenti verrà posticipata di otto giorni, mentre lo spegnimento verrà invece anticipato di una settimana. In particolare, nel Napoletano, i termosifoni potranno essere accesi dalle 9 del mattino e dal 22 novembre al 23 marzo.
I singoli territori saranno suddivisi in fasce dalla A alla F (dalle più “calde” fino alle più fredde), in base alle quali saranno stabiliti i periodi, oltre che le ore di accensione giornaliere.
1) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
2) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
3) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
4) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
5) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
6) Zona F: nessuna limitazione.
Le zone
Zona A: ci saranno le restrizioni maggiori. Si tratta di Lampedusa e Linosa insieme ad altre aree della Sicilia come Porto Empedocle.
Zona B: Sicilia e Calabria, con le province di Agrigento, Catania, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
Zona C: Sardegna e aree del Centro-Sud, le città della fascia adriatica più le province di Cagliari, Cosenza, Napoli, Bari, Salerno, Oristano e Taranto.
Zona D: Centro Italia, con qualche caso tra Nord e Sud, province di Roma, Firenze, Pisa, Livorno, Siena insieme a Genova, Vibo Valentia, Avellino e Caltanissetta.
Zona E: province di Bologna, L’Aquila, Venezia, Trieste, Verona, Bergamo, Parma, Perugia, Potenza, Arezzo, Bolzano, Alessandria, Padova e Udine.
Zona F: i comuni dell’arco alpino come Bolzano, Aosta, Belluno, Sondrio con alcuni centri nelle province di Bergamo e Varese.
Le temperature
Il nuovo decreto prevede la riduzione di 1° della temperatura ammessa negli ambienti (sia uffici pubblici e privati che nelle case) che passa dai 20° a 19° (con +2° di tolleranza). Per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali ed assimilabili la temperatura massima consentita è di 17° (+2° di tolleranza).
Le eccezioni
La stretta sui consumi non riguarda le utenze sensibili, quali ospedali, RSA, case di cura, scuole materne e asili nido, piscine ed edifici alimentati a energia solare. Il decreto prevede altresì delle deroghe in caso di situazioni climatiche molto avverse, previa autorizzazione delle autorità comunali.