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sabato, Aprile 27, 2024
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Rissa in discoteca finisce in tragedia, 38enne sgozzato da un coccio per una spallata

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Sembra una scena tratta dal film Trainspotting ma non lo è. Ad originare la rissa costata la vita a Joel Ramirez Seipo sarebbe stato un bicchiere caduto dopo una spallata tra un uomo e una donna in discoteca. L’episodio risale allo scorso 1 ottobre, a Terranuova Bracciolini (Arezzo). L’uomo, 38 anni, era di origine dominicana, ma da tempo viva in Italia, a Montevarchi.

Nel dettaglio, sarebbero poi volati, come dimostrano le immagini delle telecamere, sgabelli e qualcuno avrebbe tirato fuori una pistola a salve. Avrebbero lanciato anche i narghilè tra cui quello che, rottosi, ha colpito al collo la vittima recidendogli la giugulare e la carotide. È quanto ha spiegato oggi il comandante dei carabinieri di Arezzo Claudio Rubertà dopo l’arresto in Umbria del presunto omicida. Pavel Braulio Martinez Mesa, un 33enne connazionale della vittima, residente a Perugia, operaio in una ditta alimentare.

Quando l’uomo ha saputo che i militari lo cercavano, si è presentato ai militari di Perugia qualche giorno fa. Ai carabinieri, in un primo momento, ha raccontato che ricordava solo di aver lanciato qualcosa ma null’altro. Questa mattina il Gip Claudio Lara e la Pm Francesca Eva hanno interrogato nel carcere di Arezzo il 33enne, assistito dall’avvocato Francesco Areni. Al 33enne i militari sarebbe risaliti anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere.

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Ad incastrarlo un tatuaggio e un paio di scarpe rosse. Al momento gli indagati per rissa sono tre ma le indagini sono in corso così come le identificazioni. Otto le persone che si sono fatte refertare in vari ospedali della zona. Sequestrato il locale di Terranuova Bracciolini teatro della tragedia e dove la notte che aveva preceduto la rissa, scoppiata alle 7, si erano tenuto un concerto di un rapper. Proprio a seguito di quella spallata e di quel bicchiere caduto a terra, è stato spiegato, si sarebbe determinato lo scontro tra due gruppi di dominicani, uno proveniente da Perugia e l’altro del Valdarno. Durante la conferenza è stato sottolineato il contributo del Sis dei carabinieri di Firenze che ha ritrovato piccoli frammenti del narghilè che ha ucciso il 38enne.

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