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venerdì, Giugno 21, 2024
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Strage di Erba, la Procura chiede la revisione del processo di Rosa e Olindo

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La Procuratrice generale di Milano Francesca Nanni ha trasmesso alla Corte d’appello di Brescia l’atto con cui il sostituto pg Cuno Tarfusser a marzo ha proposto la revisione del processo per la strage di Erba. Depositato anche un parere di inammissibilità della Pg e dell’avvocato generale Lucilla Tontodonati, secondo le quali la proposta viene da un soggetto “non legittimato” ed è infondata nel merito per mancanza di “presupposti” e “nuove prove decisive”.

Parere definito “assolutamente irrituale” dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi. I due coniugi condannati definitivamente all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso nel dicembre 2006, a colpi di coltello e spranga per motivi legati a liti di vicinato, Raffaella Castagna, il figlio di 2 anni Youssef Marzouk, la nonna del bimbo Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, unico sopravvissuto e testimone, è deceduto nel 2014.

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“Immagino un futuro libero con Rosa”, lettera dal carcere di Olindo

Olindo Romano ha inviato una lettera a Marco Oliva, conduttore di Iceberg su Telelombardia. Dunque il marito di Rosa Romano ha rotto il silenzio per professare l’innocenza: “Lo voglio ribadire ancora una volta: io e Rosa con la strage di Erba non c’entriamo niente”. Condannato all’ergastolo con la moglie  per l’omicidio di Raffaella Castagna, del figlio Youssef, della madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.

Romano si rivolge al conduttore della trasmissione Iceberg. “Spero che la nostra richiesta venga accolta”, continua l’uomo riferendosi alla decisione, prima del sostituto procuratore generale di Milano, Cuno J. Tarfusser e poi anche dei suoi legali di richiedere la revisione del processo.

“IL FUTURO CON ROSA”, PARLA OLINDO

“Il futuro mi basta immaginarlo con Rosa fuori dal carcere, finalmente liberi”, ha continuato Romano, “speriamo che finalmente i giudici possano fare chiarezza. Io nel frattempo continuo a lavorare in cucina, sto bene pur sapendo di essere in carcere ingiustamente”.

Condannato in via definitiva all’ergastolo, l’uomo ha poi parlato del sopravvissuto della strage che lo ha indicato come autore degli omicidi: “Conoscevo Mario Frigerio e continuo a dire che per me era una brava persona. Per come sono andate le cose anche lui è stato raggirato. Inizialmente, come si legge dalle carte, non mi aveva riconosciuto, ma poi lo hanno portato in qualche modo a fare il mio nome” ribadendo la speranza che i giudici possano “Rivalutare bene la sua testimonianza”.

 

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