La vicenda della mancata presentazione della lista del Movimento Cinque Stelle si arricchisce di nuovi retroscena. A svelarli è stata Antimina Di Matteo attraverso un post Facebook nel quale ha motivato l’assenza dei grillini dall’imminente tornata elettorale a Sant’Antimo: “La lista del Movimento 5 Stelle non è presente a questa competizione elettorale perché il gruppo territoriale ha ritenuto che non ci fossero i presupposti per richiedere la certificazione. Ci era stato chiesto di correre nella coalizione PD, ma il gruppo territoriale aveva chiesto la indispensabile leadership di Arcangelo Cappuccio con cui si era iniziato a lavorare da aprile 2021. Ipotesi questa sempre rappresentata agli incontri istituzionali a cui, come referente territoriale, mi è stato chiesto di partecipare“. Dunque alla referente territoriale pentastellata sarebbe stato chiesto di costruire una coalizione tra Pd e M5S sul modello nazionale.
LO STRAPPO TRA IL M5S E IL PD
Quindi il nome Cappuccio sarebbe stato centrale nel progetto politico dei movimentisti locali, ma Di Matteo avrebbe rivendicato la leadership della coalizione: “Il gruppo attivisti del Movimento ha ritenuto sempre la opportunità di avere una guida che non fosse identificata con il PD territoriale, una guida che avrebbe certamente fatto bene e soprattutto avrebbe avuto modo di amministrare Sant’Antimo dall’alto della sua preparazione e competenza. Il gruppo territoriale del Movimento agli incontri istituzionali tesi alla possibile costruzione di una coalizione ha sempre posto una “questione morale” e cioè di dare un segnale di discontinuità dalla precedente amministrazione per le problematiche di infiltrazione camorrista da cui è stata inquinata e, una persona come Arcangelo trasparente, onestà, perbene e soprattutto assolutamente competente avrebbe garantito piena e assoluta discontinuità con il passato, come già fece nella sua precedente consiliatura. Ma così, non è stato, purtroppo“. Infatti lo scorso 7 maggio Cappuccio ha ritirato la sua candidatura a sindaco.
LA CANDIDATURA MANCATA DEL M5S
Inoltre Di Matteo sarebbe dovuta diventare la candidata a sindaco del M5S: “A poco più di due settimane sul termine di presentazione delle liste mi è stato chiesto da organi autorevoli del Movimento di proporre la mia candidatura a Sindaco con o senza il PD, ma, coerenza e soprattutto rispetto per le persone e per le liste con cui si stava lavorando, non potevo assolutamente accettare tale richiesta“. La referente dei Cinque Stelle ha concluso il suo post con un endorsement al candidato sindaco Giuseppe Italia a discapito del competitor del Pd Massimo Buonanno.