Ci sarebbe una rapina, finita con un accoltellamento di cui Salvatore Sannino è rimasto vittima lo scorso settembre, dietro l’aggressione, sfociata in omicidio, di Nicola Mirti, ammazzato domenica pomeriggio mentre era al bar del lido Palma Rey a Varcaturo. Stamattina Sannino, accompagnato dall’avvocato Roberto Iacono, è comparso davanti al Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l’udienza di convalida del fermo. Il 19enne di Mugnano non ha risposto alle domande del Pm nè ha dato ulteriori dettagli in merito all’accaduto. Nelle prossime ore il Gip si esprimerà probabilmente con la conferma in carcere per Sannino, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
I due ragazzi si conoscevano da tempo, frequentavano la zona delle palazzine di Mugnano. La pista dello screzio dovuti a questioni di droga sembra lasciare spazio ad un’altra ipotesi: Sannino sarebbe stato vittima di una violenta aggressione, a scopo di rapina, avvenuta nove mesi da parte di un gruppo di ragazzi lo scorso settembre e pare che tra questi ci fosse proprio Nicola Mirti. Una rapina che è stata anche denunciata dalla vittima, poiché sfociata anche in un ferimento grave, tant’è che Sannino ancora oggi porta i segni di quel terribile giorno: una cicatrice che va dal petto alla milza, che per poco non gli costò la vita. Da allora Sannino gliele avrebbe giurate e domenica avrebbe colto l’occasione per vendicarsi, sferrando due pugnalate mortali nei confronti di Mirti, morto dopo poco in ospedale. Gli investigatori vogliono vederci chiaro per capire se effettivamente quella avvenuta lo scorso settembre sia stata una rapina o una lite finita male.
Gli inquirenti proseguono le indagini, visionando tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza che ha ripreso la scena della colluttazione avvenuta al lido di Varcaturo.