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giovedì, Aprile 18, 2024
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Boom di prenotazioni negli hotel e stanze fai da te, come cambia a Napoli San Valentino

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San Valentino è ormai alle porte.  Oltre al classico pranzo al ristorante una delle richieste più alte delle coppie ai tempi del Covid riguarda gli alberghi. Sono tantissimi, infatti, gli ‘innamorati’ che hanno deciso di trascorrere la festa di San Valentino negli hotel di Napoli. O quanto meno, lontano da casa ed in strutture ricettive. Non sarà facile, infatti, richiedere un pernottamento nella notte del 14 febbraio.

C’è anche chi resta a casa

Se da una parte c’è chi decide di pranzare al ristorante o passare la notte fuori dalla propria abitazione, c’è anche chi ha scelto di trascorrere la festività a casa e, ovviamente, in sicurezza. Non sono poche, infatti, le persone che resteranno tra le mura domestiche con il proprio compagno per una cena romantica.

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L’importanza dei fiori a San Valentino

La festa di San Valentino è il primo tradizionale appuntamento per far ripartire gli acquisti di piante e fiori in Italia e salvare 27 mila imprese con circa 200 mila posti di lavoro nella filiera del florovivaismo Made in Italy. Lo rende noto la Coldiretti impegnata in una mobilitazione per l’appuntamento del week end con iniziative in vivai, fattorie e mercati di Campagna Amica con gli agriturismi che propongono menu speciali per gli innamorati. Questo anche perché l’82% degli italiani ritiene che, con l’emergenza Covid, ritengono sia importante sostenere l’economia e l’occupazione nazionale anche nel momento di fare la spesa.

Il settore florovivaistico ha pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia, registrando un crack da 1,7 miliardo. Solo considerando gennaio-ottobre 2020 il dilagare del Covid ha provocato il taglio del 50,3% dei matrimoni a fronte dei 170 mila celebrati nello stesso periodo del 2019 secondo l’analisi di Coldiretti su dati Istat.

In sofferenza anche la bilancia dei pagamenti, con calo del 2,7% nelle esportazioni nei primi 10 mesi del 2020 (777 milioni di euro), rispetto allo stesso periodo del 2019, un aumento delle importazioni del 18,1% (389 milioni di euro), per un saldo positivo di oltre 387 milioni di euro (-17,3%). Da tutelare c’è il futuro di un comparto-chiave del Made in Italy stimato in 2,7 miliardi di euro nel 2019, che va salvato – è l’appello di Coldiretti – con interventi urgenti e concreti, a partire dalle scadenze fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’accesso agli ammortizzatori sociali. (ANSA).

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