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giovedì, Aprile 25, 2024
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Sant’Antimo, offese e minacce di morte al sindaco Buonanno: “Non mi fermo, vado avanti”

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Minacce di morte via social: il destinatario è il sindaco di Sant’Antimo, Massimo Buonanno, che ha denunciato tutto ai carabinieri. “L’avvertimento arriva da un profilo, che non sembra essere falso, e qualora fosse questo l’autore, sarebbe un giovane che mostra una ventina di anni“.

Bravata? Reazione alla stretta sui controlli voluta da me, dopo l’incontro con il Prefetto? Comunque un episodio da non sottovalutare”, spiega. “Le offese e le minacce di morte che ho ricevuto stanotte sulla mia pagina social non fermeranno la mia azione amministrativa. Anzi, confermano che la strada intrapresa è quella giusta e andremo avanti – commenta il primo cittadino -. Non ho esitato un secondo, la mia formazione giuridica ed il ruolo istituzionale me lo impongono, a recarmi presso la locale Tenenza dei Carabinieri a sporgere denuncia contro questo soggetto, che non conosco personalmente. Io mi auguro che sia individuato è punito come merita“.

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“Le minacce arrivano puntuali subito dopo le attività di contrasto alle illegalità che abbiamo messo in campo con la nostra polizia locale e i carabinieri e subito dopo l’incontro avuto con il Prefetto. È chiaro, che qualcuno non ha ‘gradito’ la nostra attività ed a questo qualcuno dico con fermezza e senza mezzi termini che andremo avanti ancora più spediti perché la normalità di Sant’Antimo per me è la regola e non l’eccezione”. (ANSA).

Anche il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, è stato minacciato. Ecco le sue dichiarazioni

“Nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso semestre del 2021 i sindaci si confermano come gli amministratori direttamente più colpiti dalle intimidazioni anche se si e’ registrato un calo complessivo del 18,7% degli episodi di intimidazione, passati a 300 da 369, pur concentrandosi sempre nelle stesse Regioni. Rispetto al passato, le minacce veicolate tramite social network sono pari alle piu’ tradizionali missive, 46 casi per ciascun modus operandi di cui 21 mediante facebook. Tra le classiche modalità di esecuzione, si registrano i danneggiamenti dei beni pubblici/privati (79 casi = 26,3%) le scritte sui muri/imbrattamenti (41 casi = 13,7%), le aggressioni verbali (35 casi = 11,7%), l’utilizzo di materiali/liquidi incendiari (19 casi = 6,3%), le aggressioni fisiche (14 casi = 4,7%), le intrusioni/effrazioni (9 casi = 3%), l’invio di bossoli/proiettili (5 casi = 1,7%), l’invio di parti di animali (3 casi = 1%), l’uso di tv/radio/stampa (2 casi = 0,7%) e l’utilizzo di armi/ordigni/esplosivi (1 caso = 0,3%), mentre la modalità intimidatoria dei danneggiamenti risulta la più frequente con un aumento del +6,8% (da 74 a 79 casi)”. Lo ha evidenziato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, vicepresidente Anci e delegato a Sicurezza e Legalità che ha partecipato al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci, alla presenza della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Dai dati diffusi oggi dal Ministero emerge che il fenomeno – spiega il vicepresidente – ha sempre di più una valenza culturale. I cittadini considerano sempre più i sindaci responsabili di ogni situazione locale e sfogano verso di loro il malcontento suscitato da una decisione amministrativa, da un disagio sociale o per casi di violenza “politica” o anche casi strettamente legati al tema dell’immigrazione e all’accoglienza dei rifugiati”.

Ma proprio perché il fenomeno va combattuto sul piano culturale, per Bonajuto è importante che il Ministero dell’Interno, accogliendo la proposta dell’Anci, abbia disposto lo scorso giugno il Decreto di riparto del Fondo iniziative di promozione della legalità e per misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali. “Ogni Comune riceverà i fondi in base al numero di minacce subite e in relazione alla dimensione territoriale ma la cosa importante – osserva – è che ogni amministrazione potrà utilizzarli in autonomia attraverso un’apposita delibera di giunta. Ad Ercolano li useremo per esempio per sensibilizzare i giovani nelle scuole, proseguendo un percorso formativo essenziale per le nuove generazioni e favorendo la partecipazione alla democrazia locale”.

“Mondo dei social come un far west”

“Ho inoltre ribadito alla Ministra – ha aggiunto Buonajuto – la necessità che si prosegua su questo versante della formazione, anche alla luce dell’inasprimento delle pene previste per chi minaccia sindaci e amministratori locali secondo quanto previsto dalla legge 3 luglio 2017, n. 105. Non è possibile che dei reati restino impuniti ed è necessario che l’autorità giudiziaria intervenga individuando i responsabili. Il mondo dei social network, ad esempio, viene percepito ancora come una sorta di Far West dove tutto è possibile, anche grazie ad una accessibilità diretta agli amministratori locali. Anche in questo canale vanno perseguiti i responsabili oltre che potenziare le attività di sensibilizzazione e informazione. Dobbiamo capire che dietro lo schermo di un computer vi sono sempre delle persone che vanno rispettate in quanto tali, oltre che nel loro ruolo istituzionali di responsabile della gestione delle comunità”, ha concluso il vicepresidente Anci.

 

 

 

 

 

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Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
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