Il clan Di Lauro, sebbene ancora lontano dai livelli di un tempo, avrebbe recuperato parte della sua operatività’ grazie anche ai legami sempre più stretti con i vicini della ‘Vanella Grassi’. Sarebbero questi ultimi, infatti, a rifornire di droga il “Terzo Mondo”, droga che, con la tecnica dei ‘passaggi di mano’ sarebbe ceduta ad altri sodalizi criminali.
Un’ipotesi, questa, nata anche sulla base del rapporto di parentela esistente tra uno dei principali esponenti dei Di Lauro e quello che, al momento è considerato, uno dei capi dei ‘vanelliani’. Due fratelli che, grazie al ruolo ricoperto nei rispettivi sodalizi, avrebbero favorito il rafforzamento dell’intesa. Il primo, “dilauriano di ferro’ secondo quanto riferito dagli investigatori, dopo una lunga detenizione, avrebbe rioccupato la sua posizione all’interno della cosca divenendo, in poco tempo, uno dei ‘portavoce’ del superiatitante Marco Di Lauro. Il secondo, ‘fedelissimo’ dei Mennetta, dopo aver ‘curato” gli interessi dell’organizzione a Casavatore, ne avrebbe scalati vertici, favorito anche dalla latitanza Umberto Accurso. A favorire il ‘ritorno” dei Di Lauro sarebbe stato, peí soprattutto la contemporanea presenza sul territorio di diversi esponenti ‘ rilievo”, alcuni dei quali tornati nel ‘Terzo Mondo’ dopo aver passato alci anni con la ‘scissione’
