Al termine di un’articolata attività d’indagine delegata e coordinata da questa Procura della Repubblica, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il locale Tribunale, fino alla concorrenza della somma pari a circa cinque milioni di euro nei confronti di una società di cui operano nel settore del commercio di prodotti elettronici, tramite svariati punti vendita dislocati sul territorio nazionale sotto l’insegna di un noto marchio.
Le attività investigative, sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, hanno permesso di ricostruire, allo stato degli indagini, una articolata frode fiscale per oltre venticinque milioni di euro, posta in essere attraverso l’emissione e l’utilizzo di operazioni inesistenti da parte di società “cartiere”, che ha consentito alla società oggetto di indagini di evadere una ingente somma in materia di Imposta sul Valore Aggiunto.
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Lo scorso febbraio Luca Abete che aveva documentato come all’interno di Napolitano Store fosse utilizzato per la vendita dei prodotti un doppio listino: chi paga in contanti, paa meno. L’inviato Mediaset era andato a chiedere ai diretti interessati della pratica illecita e gli animi si erano subito accesi, invece, oggi è stata la Guardia di Finanza di Napoli ad entrare in azione. I militari hanno sequestrato beni mobili e immobili per 5.740.561 euro alla società di Casalnuovo che commercia elettrodomestici e telefoni cellulari e al suo amministratore.
La frode dell’Iva e il “doppio listino”
Secondo l’indagine della Procura di Nola, la Am Distribution Srl avrebbe realizzato sono una frode all’Iva attraverso fatture per operazioni inesistenti, senza applicazione dell’imposta, emesse nei confronti di società “cartiere” prive di dipendenti e di reale operatività e sistematicamente inadempienti agli obblighi tributari. Con le false fatture e l’evasione dell’Iva, dunque, riusciva a vendere “in nero” smartphone a prezzi molto più bassi di quelli di mercato che però il cliente doveva pagare in contanti.
Il 47enne Angelo Napolitano è l’amministratore della società che commercia telefoni cellulari ed elettrodomestici. Il 19 febbraio 2025, quando le indagini erano già in corso, Striscia la notizia ha trasmesso un servizio incentrato sulle attività segnalando il “doppio listino” praticato dalla società a seconda delle modalità di pagamento messe a disposizione dei clienti: in contanti o con strumenti tracciabili.
La vendita illecita alla clientela si concretizzava, tuttavia, solo se il pagamento avveniva in contanti e, preferibilmente, con banconote da 100 euro. ln questo caso, al cliente veniva consegnata una “bolletta” priva di validità fiscale, emessa con un apposito software. Questa “doppia contabilità” permetteva di giustificare l’uscita dal magazzino della merce, monitorare le vendite effettuate e assicurare agli acquirenti l’eventuale sostituzione dei prodotti.
Sequestro al Napolitano Store, che cos’era il ‘doppio listino’

