35.2 C
Napoli
sabato, Giugno 28, 2025
PUBBLICITÀ

Sgomberi di Caivano, l’appello delle famiglie: “Nessuno ci aiuta, vogliamo una seconda possibilità”

PUBBLICITÀ

I volti sono stanchi, dopo tre giorni all’addiaccio dinanzi i cancelli dell’Istituto Comprensivo Raffaele Viviani. I componenti delle 36 famiglie del Parco Verde di Caivano sgomberate dalle proprie abitazioni, 240 in tutto, perché occupate abusivamente secondo quanto appurato della Procura di Napoli Nord che ha coordinato l’operazione del 28 novembre scorso eseguita dalle forze dell’ordine, sono amareggiati.

«Ci sentiamo abbandonati dalle autorità – confidano alcuni di essi a InterNapoli.it – Da quando è giunto il provvedimento di sgombero, nessuno ha voluto sentire le nostre ragioni». A loro dire «anche la chiesa San Paolo Apostolo e don Maurizio Patriciello» avrebbe «chiuso le porte. Possiamo pure aver sbagliato in passato, ma meritiamo anche noi una seconda possibilità» aggiungono le persone in protesta alcune delle quali incatenatesi nelle scorse ore ai cancelli della scuola.

PUBBLICITÀ

I provvedimenti di sgombero

Gli sgomberi dei 240 alloggi si riferiscono a casi di pesanti condanne penali o da redditi troppo bassi per accedere a un alloggio popolare da parte dei nuclei familiari occupanti. In pratica, le 36 famiglie non avevano i requisiti per vivere nelle abitazioni oggetto del provvedimento.

In proposito, la Prefettura di Napoli ha ricordato nella nota che ha spiegato l’operazione del 28 novembre scorso: “Si tratta esclusivamente di nuclei familiari assolutamente privi dei requisiti, previsti per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica, sia per motivi economici sia per avere condanne penali per delitti per i quali è prevista la pena detentiva non inferiore a 7 anni”.

Le voci

Davanti l’ingresso della scuola Raffaele Viviani, al di là delle ragioni fornite dalla Prefettura di Napoli e dalla Procura di Napoli Nord, il provvedimento non viene condiviso da chi è in protesta da giorni. Qualcuno, in questa fredda domenica 1 dicembre, si è appena svegliato. Altri hanno momentaneamente lasciato le tende e i sacchi a pelo trovando riparo per qualche ora da alcuni conoscenti. Un altro gruppo, invece, resta sotto le coperte.

Nunzia De Falco, avvolta in una coperta verde a quadroni per ripararsi dal freddo, afferma: «A noi fa piacere che agli abitanti del Parco Verde che hanno i requisiti sarà dato un nuovo alloggio, ma pensassero anche alle altre 36 famiglie. Nella vita tutti sbagliano. Io stessa non sono nè Maria Goretti o la prediletta di Dio, ho sbagliato e ho pagato. Dateci un’altra possibilità, di riscattarci. Noi siamo già cambiati». 

Nunzia poi ringrazia «gli altri abitanti del Parco Verde che ci hanno portato da mangiare e fornito le coperte per ripararci dal freddo, senza fare distinzioni tra chi ha i requisiti per un alloggio popolare e chi non li ha. Per il resto, ci hanno lasciati soli come sempre. Solo le forze dell’ordine ci stanno seguano Ora vogliono riqualificare il posto, ma per fare cosa, sempre per una questione economica per accontentare qualcuno?».

«Dopo quarant’anni ci hanno sgomberato da un giorno all’altro, con tre figli minori. Noi abbiamo sbagliato e abbiamo pagato, ma i nostri figli non possono pagare le pene degli altri. Chiediamo al popolo e al governo di aiutarci. Stiamo perdendo la testa». A lanciare quest’appello è Angela D’Amico, che dorme di fianco a Nunzia e appare stremata».  Anche lei è convinta che don Maurizio Patriciello» avrebbe «chiuso le porte della chiesa» a chi è stato sgomberato nei giorni scorsi. «Al contrario», conclude, «il prete di Pascarola ci ha invece aiutato fornendoci cibo e coperte».

Pina De Falco è la sorella di Nunzia. Anche lei è stesa sotto le coperte al fianco di sua nipote, che dorme ancora. «A questo punto – sono le sue parole – se la chiesa di Caivano non ci vuole, mi rivolgo direttamente a Papa Francesco: prenda a cuore la nostra storia e ci aiuti. Non abbiamo più le forze, siamo stremate».

Pina è arrabbiata. «Non ci hanno avvisati (il prefetto di Napoli ha ricordato anche le famiglie sgomberate che l’operazione su Caivano era in piedi da tempo ndr.) che saremmo dovuti uscire. I nostri figli sono usciti dalla scuola e si sono ritrovati senza un tetto sulla testa. Vogliamo avere un’altra possibilità».

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Bulgherini porta in scena Generazione Pasolini, spettacolo per un mito ingombrante

Un'icona pop impressa sul muro di una strada, un santino da tenere nel portafoglio, un reel da condividere con...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ