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giovedì, Marzo 28, 2024
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Sky e Mediaset ‘pezzottati’ in Campania, scoperta la banda: 5 arresti

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Oltre 150 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma,
coordinati dalla locale Procura della Repubblica, stanno dando esecuzione, in 20
Provincie di 11 Regioni, a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del
Tribunale capitolino nei confronti di 5 persone, nonché a oltre 50 perquisizioni.
L’operazione è in corso anche in Svizzera, Germania e Spagna con la collaborazione,
rispettivamente, della Polizei Basel-Landschaft, della Kriminal Polizei e della Policia
Nacional, dirette dalle rispettive Autorità giudiziarie, a loro volta attivate tramite due
rogatorie internazionali e un ordine di indagine europeo.

Attraverso indagini tecniche e “sul campo” e la meticolosa ricostruzione dei flussi
finanziari, veicolati prevalentemente mediante carte di credito prepagate o piattaforme web
di pagamento, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della
Capitale hanno ricostruito l’attività delittuosa di una struttura criminale piramidale dedita
all’illecita decriptazione e diffusione di contenuti televisivi pay-per-view attraverso la
rete internet.

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Fulcro dell’organizzazione erano le centrali “sorgenti” – situate presso società, attività
commerciali, abitazioni private, garage e capannoni industriali – all’interno delle quali
erano installate apparecchiature informatiche in grado di decriptare il segnale delle
emittenti pay-tv Sky Tv e Mediaset Premium, utilizzando schede regolarmente acquistate
dai membri del sodalizio o da terzi, per poi farlo confluire su server esteri appositamente
noleggiati.
Dopo aver creato, in tal modo, il bouquet di canali, il gruppo criminale provvedeva ad
abilitare i clienti privati alla visione, tramite codici di accesso, su smart-tv, personal
computer, tablet e smartphone, dietro pagamento di “abbonamenti” illeciti a prezzi
fortemente concorrenziali (tra i 15 e i 20 euro, a fronte di un valore commerciale di
oltre 100 euro).
Il volume d’affari complessivo ricostruito dal 2015 ad oggi ammonta a oltre un milione di
euro.
Gli indagati sono 49 per reati in materia di pirateria audio-visiva e riciclaggio. Nei
confronti di 12 di essi si procede anche per il reato di associazione per delinquere. Tra
questi ultimi figurano i 5 cittadini italiani, promotori del sistema, destinatari della misura di
custodia cautelare (i primi 4 in carcere e l’ultimo agli arresti domiciliari):
– Antonino SANGREGORIO (classe 1979), residente a Lorrach (Germania);
– Raimondo MILONE (classe 1987), residente a Sarno (SA);
 Gianni POLITO (classe 1990), residente a Pordenone;
 Luigi DIODATO (classe 1996), residente a Sarno (SA);
 Simone MARACCHIONI (classe 1981), residente a Zagarolo (RM).

L’organizzazione era articolata in più livelli: al vertice operavano le cosiddette “sorgenti”,
che provvedevano alla decriptazione del segnale e alla sua rivendita agli intermediari o
reseller; questi, a loro volta, procedevano alla vendita del servizio ai clienti finali. A tali
soggetti si affiancavano i “riciclatori”, titolari o utilizzatori delle carte di credito sulle quali
confluiva il profitto dell’attività delittuosa.

Il grado di professionalità raggiunto dal sodalizio è stigmatizzato nell’ordinanza di custodia
cautelare, in cui viene dato atto di “una capacità organizzativa importante e finalizzata alla
costituzione di una impresa distributrice parallela in grado di fornire servizi del tutto
analoghi alle aziende lecite, dalle verifiche di fattibilità all’installazione del servizio, alla
fornitura mantenendo standard adeguati fino anche all’assistenza tecnica alla clientela”.

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