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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Smantella piazza di spaccio nelle Palazzine: 13 arresti tra Giugliano, Napoli e il Vesuviano

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Questa mattina, in Boscoreale, Napoli, Terzigno, Boscotrecase, Pompei e Giugliano in Campania, i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari (10 di custodia in carcere e 5 degli arresti domiciliari) emessa dal GIP di Torre Annunziata su richiesta di questa Procura, nei confronti di 15 indagati (4 dei quali attualmente ristretti), ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine, coordinata da questa Procura e condotta dalla Stazione Carabinieri di Boscoreale, ha consentito di individuare un nutrito numero di persone dedite allo spaccio di stupefacenti (prevalentemente cocaina, in misura inferiore hashish e marijuana), all’interno del rione popolare “Piano Napoli” di via Passanti Scafati.

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Identificare diversi soggetti dediti alla vendita dello stupefacente mediante consegna a domicilio, previa richiesta telefonica su utenze radiomobili intestate a persone inesistenti, con consegne effettuate nei comuni dell’area vesuviana e del vicino agro nocerino-sarnese.

Raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, in ordine alla commissione di almeno centinaia di episodi di spaccio, realizzati secondo le predette modalità, accertati mediante il ricorso i a intercettazioni telefoniche, monitoraggio con dispositivi gps su autoveicoli, servizi di pedinamento e sequestro di stupefacente a carico degli acquirenti.

Procedere, in corso di attività di indagine, all’arresto in flagranza di 9 individui, ed all’emissione di ulteriori 3 misure cautelari a carico di altrettanti indagati. L’indagine ha permesso di disarticolare la prolifica piazza di spaccio del rione Piano Napoli di Passanti Scafati, operante su vasta scala in via quotidiana e continuativa, nonostante le accortezze adottate dagli indagati, mediante il ricorso a utenze telefoniche intestate a persone inesistenti, all’uso di un linguaggio criptico per definire quantità e qualità dello stupefacente oggetto di compravendita, all’impiego di diversi mezzi di trasporto e pusher per la consegna della droga a domicilio, che avveniva in diversi comuni dell’intera area vesuviana e del vicino agro nocerino-sarnese.

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