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martedì, Maggio 7, 2024
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Soldi all’istituto di vigilanza per pagare il racket agli Amato-Pagano, il retroscena sull’inchiesta Eurospin a Melito

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Pressato dalla camorra in quasi tutti i cantieri che apriva, da Napoli a Melito. Ancora una volta è l’imprenditore di Giugliano Luigi Vitiello, costruttore edile impegnato nella primavera del 2019 nella realizzazione del nuovo supermercato Eurospin in via Circumvallazione esterna, a Melito, a finire nella rete del racket. La cosca degli Scissionisti di Secondigliano avrebbe infatti preteso da lui 200mila euro a titolo di tangente estorsiva, importo poi ridotto a 80mila euro dopo un incontro “chiarificatore” tenutosi a Mugnano.

L’inchiesta ha portato all’arresto di cinque esponenti degli Amato-Pagano tra cui il reggente Marco Liguori, Salvatore Chiariello ‘o boxer, Domenico De Mase ‘cap e vacca’, Nicola Schiavone e il numero due del clan Fortunato Murolo

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«Tu fai un lavoro, qualsiasi lavoro si fa, ci stanno quelli là che vogliono la camorra», dice l’imprenditore, indagato in un altro procedimento, sempre per racket a Giugliano. Ma questa volta la vittima è lui. In qualità di amministratore unico della società IMMOBILMELIT srl, dopo aver acquistato un appezzamento di terreno su cui sorgevano capannoni in stato di abbandono, aveva iniziato i lavori di abbattimento della vecchia struttura, per realizzare nuovi manufatti. Da quanto è dato comprendere la società del Vitiello aveva ottenuto un appalto con la EUROSPIN per la realizzazione dei nuovo capannoni sul terreno a Melito, acquistato all’asta.

I lavori erano iniziati a maggio del 2019 e subito si era presentato presso il cantiere un uomo, che aveva invitato il Vitiello a “mettersi a posto con gli amici” prima di cominciare il lavoro. Pertanto verso la line di maggio del 2019, Vitiello aveva dovuto incontrare quattro o cinque soggetti, in un appartamento sito in Mugnano di Napoli; costoro, identificati negli attuali indagati, pretendevano dal Vitiello una tangente di 200.000 euro per i lavori di realizzazione del capannone a Melito e lo avevano convocato per comunicargli tale pretesa; in quella stessa occasione il Vitiello, dopo aver intavolato una trattativa, era riuscito ad ottenere di pagare la ben minore cifra di 80.000 euro: 50 mila euro per i lavori di edificazione, 10 mila euro per l’aggiudicazione dell’asta, 10 mila euro sull’importo della vendita del terreno all’Eurospin ed altri 10 mila euro quale ‘”saldo” per i lavori di costruzione di 25 appartamenti che sta eseguendo nel comune di Mugnano

Il pagamento delle estorsioni avveniva in modo pulito, ovvero la ditta di Vitiello era costretta a scegliere una società di vigilanza legata agli Scissionisti, la quale veniva pagata mensilmente con bonifico e regolare fattura, naturalmente maggiorata. Un pagamento ‘mascherato’ insomma.

 

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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