Sono comparsi davanti al tribunale del Riesame gli esponenti del gruppo scissionista del clan Mallardo, destinatari due settimane fa di un’ordinanza di custodia cautelare, emesse dal gip di Napoli su richiesta dei pm dell’Antimafia, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. L’unico ad ottenere la scarcerazione, fino ad oggi, è stato Gennaro Catuogno, detto ‘o scoiattolo, per cui era stata avanzata l’accusa che, in quanto esponente di spicco del clan Mallardo, avesse dato autorizzazione al gruppo delle Palazzine di avviare lo spaccio in città. I giudici del Riesame, accogliendo la tesi dell’avvocato Giuliano Russo, non hanno ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Catuogno ed hanno disposto l’annullamento della misura nei suoi confronti e la scarcerazione. Catuogno resta però in cella poichè indagato in un altro processo. Nella giornata di oggi ci sarà il Riesame per tutti gli indagati. Alla sbarra ci sono
Davide Barbato, Gennaro Catuogno ‘o scoiattolo, Domenico Chiariello ‘Mimmuccio’, Ernesto Cuciniello, Aniello Di Biase, Francesco Di Nardo,
Giuseppe Mele ‘o chiattone e Crescenzo Panico ‘o Pippone.
I prezzi della droga variavano naturalmente dal quantitativo e dal tipo di acquisto. La coca costava di più, poi c’era ‘il paesano’ (ovvero marijuana coltivata in casa senza trattamenti chimici, ndr), poi l’hashish. Gli arrestati sono tutti legati al gruppo criminale “Catuogno-Di Biase”, attivo a Giugliano e nei comuni confinanti.
L’indagine ha fatto luce su come il gruppo criminale traesse profitti illeciti dalla gestione di piazze di spaccio nell’area a nord di Napoli. Affari che erano iniziati, come si diceva, senza il placet del capoclan Francesco Mallardo e che andarono avanti fino a quando il “boss” uscì dal carcere nel 2014 e impose il divieto di proseguire.
Il mancato rispetto del divieto portò allo scontro armato tra le due opposte fazioni.
