Sparatoria ai Baretti di Chiaia, è iniziato ieri il processo a carico di Giuseppe Troncone, figlio di Vitale considerato il capo dell’omonimo gruppo di Fuorigrotta. Il giovane è difeso dagli avvocati Antonio Abet e Giuseppe Perfetto che in aula hanno presentato diverse eccezioni preliminari tra cui in particolare la ricognizione personale del 20enne: tutte le persone che verranno a testimoniare dovranno riconoscere l’imputato come la persona che ha effettivamente esploso i colpi d’arma da fuoco il 19 novembre dello scorso anno, cosi come contestato dall’accusa.
L’accusa
Stando a quanto ricostruito dall’accusa Vitale junior avrebbe usato la pistola nel corso di una rissa che si scatenò in via Carlo Poerio: il giovane rimase anche ferito in quella circostanza, rimediando coltellate alle gambe e all’addome, ferite che lo costrinsero a farsi medicare in ospedale. Ad affrontarsi un gruppo di giovanissimi legati ai Formicola di San Giovanni a Teduccio e l’altro, a cui apparteneva Vitale, proveniente dai quartieri della zona flegrea.