Assolto e scagionato da ogni accusa. E ovviamente scarcerato. Questa la decisione del gip Campoli nei confronti di Massimo Bruno, 43 anni, imputato con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo, cognato del reggente dei Mazzarella Salvatore Barile, fu arrestato lo scorso anno in quanto ritenuto gravemente indiziato dei delitti di tentato omicidio aggravato, tentata rapina pluriaggravata, resistenza aggravata, porto abusivo di arma da fuoco ed evasione.
La notte del 22 agosto 2022 in via Peppino De Filippo l’uomo armato, a bordo di uno scooter Peugeot Tweet, tentò di perpetrare una rapina ai danni di un giovane passante, evento non verificatosi grazie al tempestivo intervento di un poliziotto libero dal servizio. Secondo le accuse Bruno, sempre alla guida del proprio motorino, si diede immediatamente alla fuga.
INSEGUIMENTO NELLE STRADE DI NAPOLI
Nel corso del successivo inseguimento, giunto in via Aquileia, l’uomo fu raggiunto dall’agente e, per guadagnare nuovamente vantaggio, avrebbe esploso all’indirizzo di quest’ultimo due colpi d’arma da fuoco, senza colpirlo. Le accuse per lui sono cadute come un castello di carte: tutto merito dei suoi legali, gli avvocati Leopoldo Perone e Domenico Dello Iacono, che hanno dimostrato l’assoluta impossibilità di riconoscimento dell’uomo.
In aggiunta i due legali hanno dimostrato l’impossibilità fisica di Bruno di condurre scooter per un pregresso infortunio alla gamba oltre all’ incompatibilità tra passaggi registrati da telecamere e dinamica degli spari. Nonostante l’iniziale richiesta del pubblico ministero di dieci anni di reclusione il gip lo ha invece assolto da ogni accusa con Bruno che è stato completamente assolto e immediatamente scarcerato.
