Stop clamoroso per il concorso unico della Regione Campania per assumere 1.274 Oss (Operatori Socio-Sanitari).
Dopo l’ASL di Salerno anche quella di Napoli rinvia a tempo indeterminato le prove scritte che sarebbero dovute iniziare lunedì 22 settembre. Rabbia per gli oltre 25mila candidati, che la prossima settimana si sarebbero dovuti sedere sui banchi per sostenere i test al Palapartenope (quelli per l’area 1) e al Palavesuvio di Ponticelli (quelli invece per l’area 2).
Stop al concorso OSS della Regione Campania, dalle elezioni di novembre al sospetto “brogli”
I motivi addotti dalla commissione, in maniera analoga a quanto avvenuto per Salerno, sarebbero da individuare in non meglio precisate “sopraggiunte criticità tecniche ed organizzative, i cui tempi di risoluzione non consentono allo stato l’espletamento del concorso unico regionale per O.S.S., nelle date già comunicate”. Da qui, l’annuncio, pubblicato oggi, giovedì 18 settembre anche sul sito dell’Asl Napoli 1, che “tutte le prove del 22-24-25 e 26 settembre sono rinviate a data da destinarsi”.
Doccia fredda, dunque, per gli oltre 25mila candidati cui toccherà quindi attendere, verosimilmente, ancora qualche mese per l’eventuale espletamento della prova scritta. Si è trattato, ufficialmente, di una sospensione con conseguente rinvio a data da destinarsi: ma finché non verrà stabilita la gravità di queste “sopraggiunte criticità tecniche ed organizzative”, rimarrà l’incertezza sul quando ma soprattutto sul se queste prove si svolgeranno.
La decisione dell’Asl 1 è arrivata a seguito di una riunione tecnica che si è svolta ieri, presso la sede del Servizio Sanitario Regionale Campania. Stando a quanto trapelato da quest’ultima, ci sarebbero accertamenti e verifiche sul corretto svolgimento della selezione da parte delle autorità. C’è quindi il sospetto di possibili “brogli” dietro il rinvio a tempo indeterminato della prova scritta. Senza tralasciare, ovviamente, il periodo in cui si sarebbe dovuto tenere il concorso, ossia a ridosso delle elezioni regionali del 23-24 novembre, che a prescindere ha rallentato le procedure del caso.
La rabbia degli oltre 25mila candidati: “Un insulto inaccettabile”
Quel che è certa è la delusione dei 25mila candidati che si erano preparati in questi mesi per superare l’esame, studiando ed esercitandosi su migliaia di quiz. Per motivi logistici, il concorso era stato diviso in due aree. La prima con capofila l’Asl Napoli 1 con 737 posti a bando e oltre 12mila candidati ammessi. La seconda con un simile numero di candidati e 537 posti. I contratti sono a tempo indeterminato.
“Un insulto inaccettabile a chi ha speso soldi, tempo e sacrifici per prepararsi”, denuncia la consigliera indipendente regionale Marì Muscarà. “Le commissioni erano già nominate, i partecipanti divisi in gruppi e le sedi fissate. Che cosa è accaduto improvvisamente al PalaPartenope e al PalaVesuvio? Questa coincidenza sa di vecchia politica e scambi di voti sulla pelle di chi chiede solo lavoro e dignità”.
Muscarà parla di un sistema che umilia chi studia e lavora onestamente: “C’è chi a 50 o 56 anni, dopo una vita di sacrifici, si rimette a studiare per dare sicurezza alla propria famiglia e viene tradito da un potere che muove i concorsi come pedine. Nei corridoi si sussurra che basti un comando politico per risultare idonei e magari diventare dirigenti”.
La consigliera chiede chiarezza immediata: “La Regione e l’Asl Salerno spieghino pubblicamente quali sono queste criticità e fissino subito le nuove date. La sanità campana non può essere terreno di scambi elettorali né di giochi di potere”.

