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Strage di Ischia, migliorano le condizioni di Lyudmyla Velykgolova

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Le condizioni di Lyudmyla Velykgolova, unica sopravvissuta alla strage di Ischia, stanno migliorando sensibilmente. La donna, ricoverata al Cardarelli di Napoli dopo essere stata raggiunta da sei colpi di pistola, non è ancora fuori pericolo, ma i medici della rianimazione stanno valutando il possibile trasferimento in reparto.

Il dramma risale a cinque giorni fa, quando il 69enne Antonio Luongo, ex operatore ecologico in pensione partito da Pomigliano d’Arco, ha messo in atto una vera e propria spedizione di morte. Armato di una pistola Beretta con matricola abrasa e senza alcun permesso di porto d’armi, ha raggiunto l’isola con l’obiettivo di uccidere l’ex moglie.

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Luongo ha ucciso il nuovo compagno della donna, Nunzio Russo Spena, 49 anni, operaio napoletano, e la madre di lei, Zinoviya Knihnitska, 62enne ucraina residente a Ischia, prima di suicidarsi.

La mattina dell’attacco era già stato notato nei pressi dell’abitazione di Forio, in zona Cuotto, dove vivevano i suoi ex parenti. Allertati da Lyudmyla e dalla madre, i carabinieri erano intervenuti, ma l’uomo si era allontanato. Più tardi la donna aveva sporto denuncia, interpretando la presenza dell’ex marito come una minaccia. Dagli atti non risultano tuttavia denunce pregresse per maltrattamenti.

Luongo ha atteso il calare della sera per colpire. Intorno alle 18:30, in via Provinciale Panza, ha sparato a bruciapelo contro l’ex suocera e il compagno della ex moglie, freddandoli davanti all’ingresso di un hotel chiuso per ristrutturazione. Successivamente ha inseguito Lyudmyla in un vicolo vicino, raggiungendola con sei proiettili, prima di togliersi la vita.

L’uomo è morto durante il trasporto all’ospedale di Ischia. Lyudmyla, in condizioni gravissime, era stata sottoposta a un intervento d’urgenza al Rizzoli, per poi essere trasferita in elicottero al Cardarelli di Napoli. Dopo giorni di prognosi riservata, oggi si apre uno spiraglio di speranza.

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