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Tensione nelle carceri di Salerno e Avellino, tentate evasione e aggressione agli agenti

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“Oramai in Campania la situazione penitenziaria è fuori controllo”: lo denuncia, sconfortata, il Segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Tiziana Guacci, che da notizia di quanto avvenuto nelle ultime ore nel carcere di Bellizzi Irpino.

“Dopo l’evasione di soli quattro giorni fa presso la Casa Circondariale di Avellino, nella serata di ieri si è verificato un nuovo tentativo di evasione. Questa volta, per fortuna, i detenuti sono stati fermati nell’ambito dell’intercinta interna, grazie al pronto intervento di quel poco personale presente in servizio. Sembrerebbe che ci fossero in servizio solo 6 unità di polizia penitenziaria a fronte di ben 630 detenuti. Ma ormai non fanno più scalpore queste notizie”.

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“Siamo molto preoccupati per la situazione del carcere di Avellino”, denuncia la sindacalista: “da tempo il Sappe denuncia che oramai è allo sbando. Dall’ultima visita sui luoghi di lavoro abbiamo riscontrato una apertura indiscriminata dei detenuti in contrasto con le ultime circolari dipartimentali”. “Nonostante il Sappe denunci da tempo tale situazione, riscontriamo una totale inerzia del Provveditorato regionale penitenziario di Napoli. Aspettiamo dei segnali dai vertici dipartimentali. Abbiamo richiesto un tavolo di confronto con il prefetto al fine di trovare soluzioni condivise visto che la situazione rischia di compromettere l’ordine pubblico”, conclude Guacci.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha parole di elogio per i poliziotti di Avellino che hanno sventato l’evasione: “E’ solamente grazie a loro se è stato possibile sventare la clamorosa fuga ai detenuti. I nostri Agenti sono stati bravissimi a fermare il fuggitivo. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti, dei cittadini. è La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria. E le Istituzioni, tutte, non possono più stare silenti di fronte a questa che è una vera e propria emergenza”.

Aggressione nel carcere Fuorni

Ancora disordini presso la casa circondariale di Fuorni, a Salerno, che torna al centro delle cronache. Come riferisce Tiziana Guacci, segretario per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “una detenuta ha tentato il suicidio, poi ha provocato una rissa con altre ristrette e il provvidenziale intervento delle Agenti, rimaste contuse, ha evitato peggiori conseguenze”. Per la sindacalista del SAPPE, che esprime vicinanza e solidarietà alle colleghe, “la vicenda ripropone nuovamente le difficoltà in cui versa il sistema penitenziario campano. La tensione nelle carceri regionali è palpabile ogni istante ed è grave che a pagare lo scotto siano i servitori dello Stato: è un’offesa alla Nazione, un gesto vile e da censurare in quanto commesso in stato di detenzione all’interno di un carcere mentre si è soggetto ad un’opera di risocializzazione. Uno scempio unico e senza appelli!”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, evidenzia, ironico e tagliente, che “purtroppo per loro, le colleghe aggredite e ferite appartengono al Corpo di Polizia Penitenziaria e quindi si dovranno “accontentare” della solidarietà e vicinanza del SAPPE. Per loro, infatti, come è successo per la quasi totalità dei Baschi Azzurri vittime nel 2023 di 1.760 casi di violenza da parte di detenuti e dei 1.700 aggrediti in questi mesi del 2024, immagino che non ci saranno attestazioni di vicinanza e solidarietà da parte dei presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, dei Ministri di Difesa e Interno Guido Crosetto e Matteo Piantedosi, di sindaci e presidenti di regione, di parlamentari e politici vari, come avvenuto recentemente in un analogo caso di aggressione ad un milite dell’Arma a Locorotondo. Ma neppure da parte del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, del Viceministro Francesco Paolo Sisto, dei Sottosegretari di Stato delegati Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari, dei Capi Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria e Giustizia minorile Giovanni Russo e Antonio Sangermano, di Provveditori regionali, di Prefetti e persino del loro stesso Direttore del carcere. Tutto ciò è non solo vero ma mortificante e testimonia quel che diciamo da anni: oramai delle aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria non interessa a nessuno e questi gravi e inaccettabili episodi criminali sono, per qualcuno, mera statistica…”.

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