È durata poco meno di un mese e mezzo la permanenza in carcere di Francesco Olgato, arrestato ad inizio agosto insieme al ras emergente Massimiliano Santagata e Salvatore Carpentieri per il tentato omicidio di un uomo nel maggio precedente a Pianura. A scarcerare il giovane ras, che torna completamente libero, il Riesame di Napoli.
I destinatari del provvedimento restrittivo per la Procura si sarebbero resi autori, nel pomeriggio del 4 maggio 2024, nel quartiere di Pianura in via Torciolano, di una sparatoria all’indirizzo di un pregiudicato sottoposto all’epoca dei fatti alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.
Vittima affacciata dal terrazzo
La vittima non fu colpita in quanto accortasi dal terrazzo della presenza dei malfattori riuscì a scappare e a nascondersi all’interno dell’abitazione. Dietro quel raid motivazioni di carattere personale seppur in un contesto legato alla malavita. Olgiato, sempre per la Procura, sarebbe uno dei ras emergenti vicini a Santagata che in questi mesi si sarebbe fatto spazio a Pianura entrando in contrasto con gli altri gruppi. Questo il ‘terreno’ dove si è innestato il movente dell’omicidio Ramondino.
Gli indagati per l’omicidio Ramondino
Quattro indagati per l’omicidio di Gennaro Ramondino, il 20enne il cui corpo è stato trovato bruciato in Contrada Pisani a Pianura a fine agosto. Sul corpo del giovane tre colpi di pistola. La Procura in queste settimane ha accelerato le indagini e, grazie agli uomini del locale commissariato (guidato da Arturo De Leone) e dagli uomini della squadra mobile, ha raccolto numerose ‘confidenze’ giungendo ad iscrivere nel registro degli indagati cinque persone tra cui un minorenne del vicino Rione Traiano già coinvolto nella sparatoria che, il mese scorso, aveva portato all’arresto di Massimo Santagata, il giovane ras cui Ramondino era divenuto guardaspalle. Il punto di svolta è arrivato durante il week end appena trascorso, quando il 16enne, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Antonella Regine, ha deciso di presentarsi negli uffici della Squadra mobile diretta da Giovanni Leuci per rilasciare dichiarazioni spontanee.
Il perno dell’inchiesta
Proprio tale giovanissimo sarebbe il perno su cui ruota l’inchiesta e, forse, la persona con cui Ramondino avrebbe avuto un appuntamento. Lo stesso ragazzino in diverse occasioni sarebbe stato immortalato sui social proprio con Ramondino. Insieme a lui sono stati iscritti nel registro degli indagati una coppia di coniugi, gestori di una piazza di spaccio e titolari dell’appartamento in cui si sarebbe consumato il delitto, e due consumatori di stupefacenti che si sarebbero trovati in contrada Pisani nel momento sbagliato e sarebbero stati così costretti a partecipare alle fasi relative all’occultamento del cadavere.
Anche questi ultimi sono stati ascoltati negli uffici di via Medina dove hanno fornito la loro versione dei fatti. Nessun misura al momento è stata emessa anche perché le indagini proseguono per permettere agli investigatori di avere una visione ancora più ampia della vicenda.