«Ho partecipato alla guerra tra i clan D’Amico e Perrella di Ponticelli e sparai contro Ciro Perrella per ordine della “Passilona”. Sono stato con i D’amico per 8 mesi, poi mio zio Ciro Troia e Ciro Minichini intervennero per farmi uscire da questa faida che non mi apparteneva». Alfredo Troia, imparentato e componente dello storico gruppo malavitoso di San Giorgio a Cremano, ha raccontato agli inquirenti della Dda come venne coinvolto in una delle tante guerre scoppiate negli ultimi anni.
Come riportato dal Roma, l’uomo si trovò coinvolto nei contrasti tra i D’Amico e i Perrella. Ha riferito pure dell’ordine di Nunzia D’Amico di uccidere il ras nemico (allora) Ciro Perrella,dichiarazione però che è rimasta senza riscontri.«Personalmente non ho partecipato a nessun omicidio», ha messo a verbale Alfredo Troia. «Ho partecipato invece a una sparatoria commessa in relazione alla guerra tra i clan D’Amico e Perrella nel periodo in cui commettevo reati per conto dei D’Amico. Da una parte c’erano le donne dei D’Amico e dall’altra Ciro Perrella. Io avevo rapporti con i D’Amico perché mia madre, abita nel parco “Conocal” e i D’Amico mi stavano aiutando a uscire dalla tossicodipendenza. Io ho sparato contro Ciro Perrella che stava sul balcone, facendo fuoco con una mitraglietta».