28.7 C
Napoli
domenica, Giugno 30, 2024
PUBBLICITÀ

“Una carezza in più…”, così il ras Carella faceva introdurre i cellulari per il figlio detenuto a Secondigliano

PUBBLICITÀ

Tra le accuse mosse al ras del clan Licciardi Luigi Carella c’è quella dell’introduzione nel carcere di Secondigliano di telefonini. Nello specifico nel penitenziario era detenuto il figlio Luigi, condannato ad una pena di 10 anni. Dagli accertamenti è emerso che Vincenzo disponeva di apparecchi telefonici con i quali comunicava con il padre Luigi, infatti sono state intercettate diverse conversazioni tra i due.

Vincenzo, utilizzando un linguaggio criptico, riportava al padre la richiesta di “una carezza in più” che era stata formulata da un altro detenuto. Carella Luigi comprendendo a cosa si riferisse il figlio, replicava che a quella persona già faceva “tre carezze”.

PUBBLICITÀ

In data 22 marzo 2021 sono stati registrati altri contatti da cui si evince che
nell’occasione tutta la famiglia Carella nell’occasione si è attivata affinché
venissero introdotti nel carcere di Secondigliano dei dispositivi telefonici: ciò allo
scopo di consentire a CARELLA Vincenzo di continuare a comunicare con l’esterno.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Politano e il fratello di Immobile su Italia-Svizzera: “A chi date la colpa?”

Gli esclusi dalla Nazionale al fischio finale di Italia-Svizzera erano pronti per postare storie dal contenuto ironico e vendicativo....

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ