La Vanella Grassi si conferma leader nell’area nord per quanto riguarda ‘erba’ e ‘fumo’. Ne è esatta dimostrazione l’ultima operazione effettuata dagli agenti del commissariato di Secondigliano di concerto con l’unità cinofila Antidroga della guardia di finanza di Capodichino. Le forze dell’ordine, nell’ennesima operazione antidroga, hanno rinvenuto non soltanto sostanze stupefacenti ma anche armi a dimostrazione che la Vanella Grassi, il clan che domina dal Perrone al Berlingieri fino a San Pietro a Patierno (dove ha la roccaforte) è leader incontrastato nell’area nord forte anche di alcune alleanze eccellenti. Una in particolare preoccupa gli inquirenti, quella del gruppo Grimaldi con un vecchio ras, da pochi mesi scarcerato, che vanta precedenti nell’Alleanza di Secondigliano.
Si tratta di un ex ras dei Licciardi da poco scarcerato che avrebbe siglato un accordo, un patto d’acciaio con gli eredi di Carmine Grimaldi ‘Bombolone’ da tempo mente economica del gruppo diviso in tre rami ma di fatto subordinati a ciò che viene ormai da tempo deciso tra il Perrone e San Pietro a Patierno (di dove sono originari i tre nipoti di Grimaldi). Una vicinanza che, secondo le forze dell’ordine, risale a quando ‘Bombolone’ fu ucciso perché non era passato dalla parte dei Sacco-Bocchetti. «Lui era il referente a San Pietro a Paterno per i Licciardi nello spaccio di droga. Almeno, era questo che si diceva tra noi», questo quanto dichiarò qualche anno fa il collaboratore di giustizia Giovanni Piana. Quel delitto, per il collaboratore di giustizia, sarebbe stato dunque provocato dalla decisione del ras della droga di restare fedele ai Licciardi nonostante la sua “piazza” si trovasse in un territorio controllato dal gruppo scissosi dalla Masseria Cardone.
