13 C
Napoli
venerdì, Maggio 3, 2024
PUBBLICITÀ

Venticinquenne operato al cervello da sveglio, è la prima volta all’Ospedale del Mare

PUBBLICITÀ

Ieri è stato effettuato il primo intervento neurochirurgico su un paziente sveglio nella sala operatoria di neurochirurgia dell’Ospedale del Mare di Napoli. Con questa operazione “abbiamo sicuramente completato l’offerta sanitaria in campo neurochirurgico. Per cui, ad oggi, non c’è alcuna necessità per i pazienti di affrontare lunghi ed onerosi viaggi a distanza per poter accedere alle cure più opportune“. Spiega il primario neurochirurgo Giuseppe Catapano, che ha coordinato l’equipe.

Il paziente è uno studente di Ingegneria gestionale di 25 anni, che per tutta la durata dell’operazione è rimasto perfettamente vigile e ha collaborato con gli psicologi. Grazie a questa tecnica i medicini hanno evitato deficit. Nell’intervento hanno assistito ad un miglioramento delle funzioni di memoria in minima parte compromesse nelle valutazioni preoperatorie. Il giovane è in buone condizioni di salute, si è già alzato dal letto di degenza. Potranno dimetterlo molto presto.

PUBBLICITÀ

Da oltre un anno, spiega ancora Catapano, “sotto la spinta costante del direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, abbiamo lavoravo per costruire una equipe preparata ad affrontare interventi neurochirurgici su paziente sveglio. Il team, costituito da neurochirurghi, anestesisti, psicologi, tecnici di neurofisiologia ed infermieri, grazie ad una strettissima collaborazione con colleghi dell’Istituto Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, esperti in questa metodica, è finalmente diventato operativo“.

Il primo intervento con paziente sveglio all’ospedale del mare

Durante le operazioni al cervello è fondamentale il monitoraggio continuo di funzioni complesse che si possono controllare soltanto se il paziente è sveglio. La parola, la capacità di calcolo matematico, la capacità di ragionamenti astratti. Per questo motivo nel corso dell’intervento il giovane è stato sottoposto ad una serie di quesiti.  Ruolo fondamentale è quello degli anestesisti, che devono sedare il paziente durante alcune fasi senza deprimere la capacità respiratoria e farlo tornare rapidamente sveglio e collaborante durante le fasi cruciali.

Importante anche la fase preparatoria, che serve a stabilire se il paziente può essere sottoposto ad interventi con questo tipo di tecnica: prima di entrare in sala operatoria ci sono una serie di valutazioni neurocognitive con specifici test che preparano la persona sul piano psicologico ad affrontare l’intervento, prefigurandole lo scenario operatorio e addestrandola a rispondere alle sollecitazioni durante l’intervento. Il paziente viene seguito dagli psicologi in tutto il percorso, sia nella preparazione sia nelle settimane successive all’operazione.

L’equipe consisteva nel neurochirurgo Alessandro Villa, già esperto in queste operazioni in Francia, con l’anestesista Ciro Fittipaldi e la neuroanestesista Alessandra Candiello. Gli psicologi Massimiliano Scarpelli, Teresa Serrapica e Annarita di Somma. Gli infermieri Biagio Cassese, Andrea Sambiase e Candida Sorrentino ed il tecnico di neurofisiologia Marco Iannicelli. Il gruppo si è avvalso inoltre della collaborazione in sala operatoria del team di San Giovanni Rotondo. Costituito dai dottori Alfredo del Gaudio, Vincenzo Marchello e Grazia D’Onofrio. (Fanpage)

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ucciso e poi sciolto nell’acido, ripristinato l’ordine d’arresto per il presunto killer

Nuovo colpo di scena nell'inchiesta sull'omicidio di Giulio Giaccio, il giovane ucciso nell'estate del 2000 da esponenti del clan...

Nella stessa categoria