Una vicenda che va avanti da quasi 4 anni, tra l’esasperazione dei residenti e la rassegnazione dei commercianti che palesano difficoltà a mandare avanti i propri affari. La formazione della voragine di via Alcide de Gasperi, con conseguente chiusura dell’arteria al traffico veicolare datata 3 agosto 2015, continua ad incidere e, purtroppo in negativo, sulla vivibilità del posto. Il mancato passaggio dei veicoli ha creato più di un disagio agli esercenti, con qualcuno di essi che ha deciso di affiggere il cartello “Affittasi’’ non vedendo alcuna possibilità di futuro nella strada oggetto del crollo. «È uno scempio qui, non ci capiamo nulla – afferma Antonio, un residente. Anche la copertura costruita non ha portato a nessun miglioramento con la strada ancora bloccata. I negozianti come possono mai vendere qui?».
Le interviste ai residenti
Dopo l’apertura della voragine, le proteste e le richieste alla vecchia amministrazione di Ludovico De Luca e quella attuale di Raffaele De Leonardis di attivare un canale costante con la Regione Campania affinché procedesse ai lavori di ripristino, per rendere nuovamente via Alcide de Gasperi, dove si trova il vecchio pozzo comunale, sembra una specie di deserto. Dopo un lungo peregrinare i principali lavori della copertura della grossa buca vennero realizzati tra il 2016 e 2017. Qualche mese dopo, nel marzo 2018, la paura corse ancora lungo la schiena degli abitanti a seguito di alcuni boati uditi e nuovi (parziali) crolli.
Mesi fa venne terminata la costruzione della copertura in ferro, con tanto di passaggio pedonale e scalette. Una signora che porta il cane a passeggio, ci dice: «Niente è cambiato e per come vanno le cose qui in Italia bisogna aspettare le calende greche». Aggiunge un anziano che chiacchiera all’interno di un salone di barbiere, uno dei pochi esercizi commerciali che ancora resiste: «Purtroppo non abbiamo mai politici concreti e seri. Si sono succedute le amministrazioni ma qui non è cambiato nulla. Anche la Regione Campania qui non la vediamo da tempo, eppure parliamo di un punto strategico di Qualiano. La gente viene dal territorio flegreo ma poi non sa dove andare».
