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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Tennisti russi esclusi da Wimbledon, Djokovic: “Gli atleti non c’entrano niente con la guerra” 

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Il tennista serbo Novak Djokovic si dice contrario alla scelta di escludere i tennisti russi e bielorussi da Wimbledon. Per il serbo i tennisti non devono pagare le colpe di Putin. “L’artista della racchetta” che  quest’anno ha fatto già discutere per la sua posizione controversa nei riguardi dell’iniezione anti covid, ha espresso il suo dissenso sull’ultima scelta presa.

La scelta di Wimbledon 

Il torneo di Wimbledon, una delle competizioni più importanti nella carriera di un tennista, considerato da molti il tempio di questo sport, inizierà il 27 giugno. Quest’anno la competizione che richiama appassionati di tennis e atleti da tutto il mondo escluderà tennisti russi e bielorussi. La motivazione dell’esclusione degli atleti di queste nazionalità è facilmente deducibile. La guerra iniziata dal presidente dal colbacco Vladimir Putin contro la vicina Ucraina di Zelensky ha creato dissensi ovunque. Dall’inizio dello scontro la maggior parte degli eventi sportivi o di spettacolo hanno riservato uno spazio di denuncia all’invasione. Wimbledon ha deciso di farlo così: escludere tennisti di nazionalità russa o bielorussa, il quale presidente è molto vicino a Putin. Non tutti hanno però apprezzato la scelta, o se vogliamo la modalità di denuncia, di Wimbledon, uno su tutti Novak Djokovic.

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Le dichiarazioni di Djokovic 

Djokovic sostiene essere “folle” la scelta presa da Wimbledon: “Condannerò sempre la guerra” tiene a precisare, ma quella dell’esclusione non è una scelta giusta per il serbo. Dopo la partita contro il connazionale Laslo Djere a Belgrado, in conferenza da vincitore ha detto la sua sulla questione. Per sostenere le sue affermazioni sui tennisti russi e spiegare al meglio la sua posizione pacifista Djokovic parla di come si schieri contro qualsiasi tipo di conflitto. La guerra spiega: “Non la sosterrò mai, essendo io stesso figlio della guerra essendo cresciuto durante i conflitti civili che hanno seguito il crollo della Jugoslavia“.

Un pacifista, che ha vissuto lui stesso in prima persona i conflitti di quella parte del mondo e dei suoi assestamenti politici. Il campione Djokovic tiene a precisarlo, ma per lui escludere gli atleti russi e bielorussi resta un errore. “I tennisti, gli atleti non c’entrano niente – spiega – quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è mai buono“.

A prendere in parte le difese degli atleti esclusi è stata anche la tennista ucraina Elina Svitolina. L’atleta si è detta favorevole all’inclusione di atleti russi e bielorussi che si siano schierati apertamente contro l’invasione della loro patria in Ucraina. “Non vogliamo che siano esclusi del tutto, devono solo dire se sono con noi e con il resto del mondo o con il governo russo” spiega.

Ha però criticato le associazioni Atp e Wta, che si sono schierate contro le scelte Wimbledon. Afferma che sulla questione guerra la loro reazione “non è stata pronta come avremmo voluto”.

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