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giovedì, Aprile 25, 2024
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Euro, le conseguenze dell’arrotondamento

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Quello degli arrotondamenti di prezzi e tariffe, nel passaggio dalla lira all’euro, è una delle grandi preoccupazioni sia dei tecnici della Banca centrale europea (per la possibilel’inflazione) sia dei comuni cittadini, che temono di dover pagare di tasca propria l’esordio della moneta unica. Di molti prezzi e tariffe già si sa: la conversione non comporterà nessuna variazione, come per esempio quelli delle principali utenze domestiche. Di molti altri però, il grande pubblico non ha ancora una percezione completa. Ecco di seguito, a 118 giorni dall’entrata in circolazione di banconote e monete in euro, certezze ed elementi di dubbio sui prossimi prezzi e tariffe in moneta unica.
Cosa non cambia. – BOLLETTE: acqua, luce, gas e telefono, le principali utenze domestiche, non subiranno variazioni. Già da mesi le società erogatrici dei servizi hanno aggiunto l’importo totale delle fatture in euro e in alcuni casi quello espresso in moneta unica è già il primo importo leggibile. La conversione, che giungerà fino a tre cifre decimali come previsto dall’Ue, è stata però contesta da alcune associazione di consumatori, che hanno calcolato che, per una conversione corretta e che non gravi sull’utente, di cifre decimali ce ne vorrebbero sei. – CONTI CORRENTI: la conversione all’euro sarà, oltre che gratuita, perfettamente corrispondente con i totali dei depositi in lire.
Stessa cosa per tutte le forme di risparmio e per le operazioni bancarie, a partire dai bonifici. – SPESA: quello della spesa, alimentare sarà il momento per verificare se l’arrivo dell’euro ha comportato o meno un aumento dei prezzi. È chiaro che nulla dovrebbe cambiare: il prezzo il lire di un prodotto dovrebbe essere tradotto in euro, avvalendosi dei centesimi, senza subire oscillazioni. Ma inevitabilmente, anche secondo le autorità monetarie europee, una serie di arrotondamenti ci sarà. Per tutelare i consumatori la Commissione europea ha fortemente voluto il marchio Eurologo che, sottoscritto dalle associazioni di categoria (Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Federturismo/Confindustria) e dal Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, assicura che nell’esercizio che lo espone si pratica una conversione lira-euro corretta.
I prezzi dei beni di largo e generale consumo dunque, teoricamente, non dovrebbero subire ne ribassi ne aumenti. – CONTRATTI: a iniziare da quelli d’affitto, non potranno essere arrotondati per eccesso e i loro obblighi non subiranno nessuna modifica .- STIPENDI E PENSIONI: da gennaio verranno pagati in moneta unica. Il loro potere d’acquisto rimarrà invariato.
Cosa può aumentare. – TRASPORTI URBANI: a poco più di 100 giorni dall’introduzione fisica dell’euro, sulla voce prezzi dei trasporti urbani, non è ancora chiaro cosa succederà. I Comuni, che hanno autonomia di scelta, nella maggioranza dei casi non hanno ancora deciso come comportarsi: arrotondare per eccesso il costo del biglietto, per difetto o convertirlo al centesimo. Un problema non facile, poichè se è vero che per l’utente un ribasso, per esempio, di 0,3 euro comporterà un risparmio assai modesto, per l’ente locale può diventare un buco di alcuni miliardi nel proprio bilancio. Ad oggi la tendenza sembra però essere quella di arrotondamenti al rialzo, proprio perché la riduzione del prezzo dei biglietti dei bus, inciderebbe in modo troppo pesante sui budget comunali. – PARCHEGGI: anche qui è probabile che sia in arrivo un’ondata di arrotondamenti al rialzo.
Questa sembra l’intenzione prevalente dei maggiori Comuni italiani. Unica eccezione, Bologna, che ha già stabilito che 1 ora di parcheggio costerà 1,25 euro (cioè 2.420 lire) contro le 2.500 attuali. Come per i trasporti ci saranno scelte diverse fra Comune e Comune. – GIOCHI: Lotto, Superenalotto, Totip, Totocalcio, Totogol, Totosei: per gli amanti del gioco, l’arrivo dell’euro, dovrebbe coincidere con una serie di rincari da arrotondamento. Fra le proteste delle associazioni dei consumatori infatti, gli euro-aumenti appaiono annunciati. Cosa può costare meno. – MULTE: è una delle poche voci che assicurerà un risparmio.
Un decreto legislativo impone infatti che, nell’operazione di conversione lira-euro, la cifra della multa debba essere depurata dei decimali e far cifra tonda. – SCHEDE TELEFONICHE: non costeranno meno, ma ne saranno commercializzate di meno care. In particolare, oltre a quelle da 5 e 10 mila lire, verranno vendute anche schede da 2 euro, cioè 3.873 lire.

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