16.2 C
Napoli
venerdì, Marzo 29, 2024
PUBBLICITÀ

L’anno della ripresa nasce con un “Profondo Rosso”

PUBBLICITÀ

Le belle tradizioni non sempre sono beneaugurati: la buona novella che puntualmente viene pubblicata, non ha dato i risultati sperati ed assistiamo ad un inizio anno tra i più violenti e complicati che ricordiamo post- terremoto dell’ 1980. Le cronache raccontano che si è cominciati malissimo con i casi denunciati agli spettacoli organizzati per salutare il nuovo anno a Scampia e a Piazza Mercato, dove i violenti/prepotenti/malviventi hanno avuto la meglio rispetto a chi si voleva godersi uno spensierato spettacolo.

Questi segnali sono emblematici per l’aria che si respira in città e provincia; non possiamo e non sappiamo qual è l’origine, ma contemporaneamente ai segnali d’incuria pubblica con la seconda grave crisi dei rifiuti, si sono contemporaneamente intensificati fatti evidenti di cronaca nera. Come se il “Male” ancora una volta si stia impossessando non tanto dei luoghi ma anche delle menti già sicuramente malate di loschi individui. L’ultimo fatto di sangue, che ha coinvolto il padre di una collega del Mattino, vittima innocente di questa nuovo (o terribilmente vecchio) che avanza fa riflettere. Al di la della filosofia della sociologia della psicologia che ci servirebbe a capirne i meccanismi, l’evidenza è che anche chi come me e tanti altri che amiamo questi luoghi e vivendoci abbiamo nel DNA anche un certo modo di essere poeticamente anarchici, nel senso, è chiaro, della letteratura teatrale da Scarpetta sino ad arrivare al Maestro Eduardo per finire a Salemme o Tartaglia che colorano le loro storie di intrighi e gag tanto che hanno fatto di un popolo un aggettivo; napoletanità.

Dobbiamo prendere atto che oggi non è più così; con una disoccupazione giovanile che supera il 30%, con i servizi pubblici allo sbando la morte di una 15enne perché il mezzo è vecchio e non ha nessun sistema per bloccarsi se qualcuno rimane tra le porte, morire perché si è denunciato il pedofilo che adescava la propria figlia, veder franare l’unica possibile fonte di benessere per la nostra terra il turismo insieme all’indifferenza, minorenni ammazzati per rapina allora, non c’è bisogno di essere sociologi o altro per dire che siamo al tramonto, se non a notte fonda, della società civile.

Mi sono sempre occupato della rubrica di economia di questo giornale e ci tengo a sottolineare, che tutto questo non fa altro che arretrarci ancor di più anche economicamente e che noi già paghiamo una tassa per vivere in un posto dove c’è poca nebbia e il mare salatissima e avendo le istituzioni peggiori sulla piazza nazionale in caso di federalismo fiscale ed economico pagheremo ancora di più.

Gli appassionati di teatro, per tornare al Maestro, ricordano quando in una intervista effettuata presso il carcere minorile di Nisida in cui aveva fondato una compagnia disse ai giovani “fuitevenne!!” ma Eduardo ha detto anche: “adda passa’ ‘a nuttata” e qualche sognatore, pur di rimanere e sperare in un futuro migliore spera nel miracolo del devotissimo e già santo Edinson Cavani. Buon 2011 a tutti.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Racket per gli Scissionisti a Melito, condannato l’ex comandante Marrone

Si è concluso questa sera il processo di primo grado relativo all’inchiesta sul racket a Melito che vedeva il...

Nella stessa categoria