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sabato, Aprile 20, 2024
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San Cipriano, religione e culture a confronto

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SAN CIPRIANO D’AVERSA. “Religioni, culture e modi di vivere a confronto”, questo il titolo dell’icontro-dibattito proposto nella mattinata di sabato 17 Aprile, nei locali del Cinema Faro ad opera del Forum comunale della gioventù del comune di San Cipriano d’Aversa. Un occasione importante, come ha ricordato Tina Cioffo, coordinatrice del Forum nonché del progetto, per debellare i tanti pregiudizi e l’ignoranza che aleggiano oggi tra la gente nei confronti delle altre religioni e soprattutto di un Islam che da quel fatidico 11 settembre è stato visto spesse volte come una religione di guerra, di morte. A sfatare tale associazione è intervenuto subito l’Imam della moschea di San Marcellino Nasser Hidouri, che a gran voce ha spiegato come chi inneggia alla guerra santa non è un vero musulmano e non rispetta nemmeno il Corano. “Da sempre – ha infatti affermato l’Imam – le religioni sono state strumentalizzate dall’uomo e se un tempo questa sorte è toccata alla religione cristiana oggi tocca a quella islamica a causa di alcuni terroristi che hanno solo interessi economici. Oggi però purtroppo c’è chi alimenta queste voci e chi, come il vostro giornale locale il Corriere di Caserta, non perde occasione per diffondere notizie false sulla nostra moschea e su tutto il mondo islamico”. Più centrato sull’importanza del confronto è stato invece l’intervento di don Vittorio Cumerlato parroco della “Piccola Casetta di Nazareth” che partendo dal racconto “l’esploratore” di padre Antony de Bello, ha insistito metaforicamente sul fatto che spesso l’uomo preferisce studiare la mappa di un luogo e ritenersi un esperto fuorché recarvisi di persona ed attuare un confronto vero e costruttivo con ciò che è nuovo, ciò che è diverso. Sul bisogno di rapportarsi con le diverse religioni ha insistito anche il ricercatore di storia contemporanea Massimo Cozzolino. “Un bisogno di rapportarsi –secondo lo studioso – che parte però dal presupposto di lasciare a casa quell’europeismo che spesso ci contraddistingue. Abbattere la barriere del Mediterraneo per andare verso forme non di pluriculturalismo, bensì di multiculturalismo integrale”. In linea con l’Imam il professore Cozzolino ha poi parlato di un Islam come religione di pace e di una cultura capitalistica che oggi rischia di schiacciare l’essere umano. Sintetico ma efficace anche Foued Kerrit, mediatore interculturale del dibattito che ha relazionato sull’importanza di saper ascoltare sempre tutte le parti in gioco per riuscire a consolidare sempre di più in noi stessi il principio di tolleranza. Discorso ripreso da don Peppino Esposito responsabile diocesano per l’Ecumanesimo, che partendo dal senso dell’accoglienza prettamente cristiano, ha parlato della necessità di aprirsi al diverso. Un dibattito che ha posto la tolleranza tra uomini al di sopra di ogni religione quindi quello dell’altro giorno e che, come ha fatto sapere la coordinatrice Tina Cioffo, sarà riproposto ogni anno diventando così uno strumento costante di confronto, di apertura e di pace.

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