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MUORE A 13 ANNI TRAFITTO AL CUORE DA UN VETRO ROTTO
La famiglia originaria di Aversa

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AVERSA «E’ arrivato camminando sulle sue gambe, ci ha fatto vedere una macchia di sangue che si stava raggrumando nel petto. Una corsa in ospedale e poi…», racconta lo zio Luigi che ha tentato di salvarlo. «E poi…». E poi per Giuseppe Loffredo, 13 anni, non c’è stato più niente da fare. E’ morto nell’allegria di una festa di compleanno, per una scheggia di vetro che gli ha spaccato il cuore. Stava giocando, Giuseppe, figlio di una coppia di Caserta che si è spostata in Umbria per cercare lavoro, con altri due figli. Era nel porticato di un grande condominio a San Mariano di Corciano, periferia di Perugia, per festeggiare la cugina. Era caldo e gli amici correvano fuori dalla sala condominiale dove era stato preparato il buffet. Nell’atrio di uno degli ingressi del condominio alcuni ragazzini giocavano con un frIsbee di plastica morbida. Tutto nel giro di pochi metri. Sembra che una bambina, – la magistratura e i vigili rubani stanno indagando – nel tentativo di prenderlo, sia caduta contro la grande vetrata. Il vetro si è spaccato con il rumore di un’esplosione, una scheggia ha centrato il cuore di Giuseppe. «Si è girato stupito – raccontano i ragazzini che hanno assistito alla scena -. Aveva un giubbotto di pelle tutto abbottonato, tranne che in un punto, all’altezza del cuore. E la scheggia si è infilata proprio lì». A taglio orizzontale, perchè, diversamente, la cassa toracica avrebbe l’avrebbe protetto. «Noi abbiamo solo visto che attorno alla scheggia si stava formando una macchia di sangue». Poi Giuseppe è andato a chiedere aiuto, camminando, ancora, da solo: «Zia, aiuto…». Una corsa in ospedale, un intervento a cuore aperto, ma la morte aveva perfettamente centrato il suo obiettivo. «Figlio mio, figlio mio non ci sei più». Il grido di dolore della zia, alla telefonata del marito dal Pronto soccorso, dove già erano arrivati i genitori, ha annunciato a tutti gli amici in attesa, che Giuseppe non c’era più. «Avrebbe dovuto fare la Cresima domenica, dovrò preparare il suo funerale», ha detto con dolore il parroco di Castel del Piano, dove la famiglia vive. E non sarà facile spiegare perchè il destino si è accanito in questo modo contro Giuseppe.

IL MESSAGGERO 25 OTTOBRE 2004





Perugia, tredicenne trafitto al cuore da una scheggia

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di Giuseppe Smuraglia





PERUGIA – È morto il giorno della festa di compleanno di un suo amichetto. È morto per un’assurda, tremenda fatalità. Giuseppe aveva solo 13 anni. Un pezzo di una vetrata alta più di due metri gli si è conficcato nel torace e gli ha causato una lesione irreversibile al cuore: è morto in ospedale, durante un disperato, estremo intervento chirurgico. Teatro della tragedia è una delle tante popolose appendici periferiche di Perugia: un palazzone di sette piani a San Mariano di Corciano. Sono le 21.30 di sabato. Al primo piano del grosso condominio, c’è una festa di compleanno. Tra gli invitati c’è anche Giuseppe L., 13 anni, nato ad Aversa in provincia di Caserta, da qualche tempo trasferitosi nella periferia perugina, a Castel del Piano, con mamma e papà. Il ragazzino è lungo il portico del palazzo assieme ad altri amichetti, compagni anche loro del festeggiato. Parlano, giocano e scherzano. La serata è tiepida, e Giuseppe con altri amici sceglie di stare fuori per qualche minuto. Ma non sospetta minimamente che il suo atroce destino si sta per compiere. Accanto al portone d’ingresso del palazzo il progettista ha ricavato una grande finestra, circa due metri, per dare luce all’atrio e parte delle scale. Un unico vetro – peraltro sostituito tempo fa con uno antisfondamento. Una questione di sicurezza, per scoraggiare eventuali incursioni ladresche ma anche per garantire l’incolumità di tutti i condomini. Nell’atrio, tra il portone d’ingresso e la prima rampa di scale, ci sono due bambine, tra i 9 e i 10 anni, che giocano con un fresbee: se lo lanciano, lo recuperano e ricominciano. All’improvviso, la bambina – questo è almeno quanto risulta dai primi accertamenti dei vigili urbani del Comune di Corciano – che si trova vicino al finestrone, perde l’equilibrio e con la spalla urta il vetro che letteralmente esplode: una «lancia» centra in pieno petto Giuseppe che si accascia al suolo tra le urla disperate dei suoi compagni. Accorrono i genitori di altri bambini. E un giovane, Mario, che abita al quarto piano esce di corsa da casa e si precipita giù per le scale. «Ho sentito – ci dice – un rumore di vetri rotti. E ho subito pensato che qualcuno, portando delle bottiglie, fosse caduto giù per le scale. Sono arrivato fino all’atrio senza vedere nessuno. Fuori, sotto il portico c’era Giuseppe per terra e intorno altri bambini e alcuni adulti: piangevano e si disperavano». Giuseppe, è stato trasportato al pronto soccorso del Silvestrini, l’ospedale più vicino. Giuseppe spira in sala operatoria. Un intervento disperato, probabilmente senza speranza. Pare infatti che la lama staccatasi dal finestrone lo abbia centrato in pieno petto, infilandosi per diversi centimetri all’altezza dello sterno nell’intersezione costale. La lama di vetro avrebbe leso irreparabilmente il ventricolo destro. Il magistrato Giuseppe Petrazzini ha disposto il sequestro dell’atrio del palazzo e della finestra andata in frantumi.


GAZZETTA DEL SUD
(lunedì 25 ottobre 2004)








PERUGIA: ARRIVA A CASERTA IL DOLORE PER LA TRAGICA MORTE DI UN TREDICENNE


Arriva fino in provincia di Caserta, zona d’origine dei genitori, il dolore per la tragica morte di G.L. un ragazzino di 13 anni deceduto dopo che una piccola scheggia di vetro si era conficcata nel cuore. Scheggia proveniente da una vetrata rottasi dopo essere stata colpita da un Frisbee che il ragazzino teneva in mano mentre giocava a durante una festa di compleanno in casa della sua cuginetta. L’episodio è accaduto ieri sera a San Mariano, una frazione del comune di Corciano, in un quartiere della nuova zona residenziale alla periferia di Perugia. Il ragazzino, viveva nella vicina frazione di Castel del Piano. Il padre fa il muratore. G. aveva un fratello ed una sorella più piccoli di lui. Le indagini sono svolte dalla polizia municipale di Corciano e coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Petrazzini, che stamani ha compiuto un sopralluogo nell’ atrio del palazzo di via Settembrini, 10, nel moderno quartiere “Girasole”. Praticamente nessuna informazione è stata fornita ai giornalisti dagli inquirenti, a tutela della privacy dei minori coinvolti. Si è comunque saputo che si è sicuramente trattato di un incidente mentre i bambini giocavano e che sono in corso indagini per accertare eventuali responsabilità. L’ incidente è avvenuto ieri sera, verso le 21,30. G. era dagli zii, per la festa del compleanno della cuginetta, alla quale partecipavano in tutto una decina di bambini. A quell’ ora, con una temperatura quasi estiva, i piccoli ospiti erano ancora nell’ atrio del palazzo a giocare con un frisbee, un disco di gommapiuma. I padre della festeggiata, L. S., era vicino a loro. Nella foga del gioco una bambina di nove anni è caduta proprio su una vetrata dell’ atrio, che è andata in frantumi. La bimba si è provocata una frattura alla spalla. Dall’ altra parte del vetro, all’ esterno dell’ edificio, c’ era G. Il ragazzo ha sentito come una fitta (si accerterà poi che una scheggia di vetro gli era penetrata nel torace lesionando anche il cuore). E’ corso verso lo zio, che al rumore del vetro in frantumi si era precipitato verso i bambini. “Ho un dolore” gli avrebbe detto mostrandogli il torace. Lo zio lo ha preso in braccio, ma non c’ erano ferite evidenti. Lo ha comunque subito caricato in auto e trasportato nel vicino ospedale Silvestrini di Perugia. Quando è arrivato al pronto soccorso il cuore del bambino aveva però già cessato di battere. Probabilmente per una emorragia interna. E’ stato comunque portato in sala operatoria dove i medici hanno cercato, senza riuscirci, di rianimarlo. Nel tentativo di fare tutto il possibile per salvarlo lo hanno anche operato a cuore aperto (la scheggia di vetro aveva lesionato la zona ventricolare sinistra) ma senza successo. Dopo un’ ora e mezzo si sono dovuti rassegnare: per il ragazzo non c’ era più niente da fare. Nel frattempo all’ ospedale erano arrivati anche i suoi genitori. Il cadavere si trova ancora nell’ obitorio dell’ ospedale. Non si sa se verrà sottoposto ad autopsia. I medici sono dovuti intervenire anche per assistere i genitori disperati e nello stesso tempo increduli per questa festa finita in tragedia. E’ lutto anche in tutto il quartiere Girasole dove la gente si conosce poco ma la notizia di quanto avvenuto è subito circolata provocando grande costernazione. I piccoli ospiti della festa del compleanno sono ancora in stato di choc. Oltre le transenne che i vigili urbani hanno montato per circoscrivere il luogo dell’ incidente, tra i frammenti della vetrata, un bambino stamani ha deposto un fiore di campo.


CASERTASETTE

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