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lunedì, Giugno 17, 2024
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COSI’ L’EUROPA DIFENDERA’ L’AMIENTE
Bruxelles: rendere penali i crimini contro l’ambiente

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BRUXELLES. La comunità europea sta lavorando ad una proposta relativa alla tutela dell’ambiente attraverso il diritto penale. Presto i crimini contro l’ambiente, il traffico di specie protette e di specie vegetali minacciate rientreranno nella lista dei reati penali che consentiranno un futuro mandato di arresto europeo.
Chi viola le disposizioni comunitarie volte alla tutela ambientale sarà punibile penalmente, in particolare, chi viola le disposizioni riguardanti: lo scarico non autorizzato di sostanze (idrocarburi, oli usati o fanghi derivanti dalla depurazione delle acque) nelle acque; l’emissione di sostanze pericolose nell’atmosfera, sul suolo, o in acqua; il trattamento, il trasporto, il deposito, l’eliminazione di rifiuti pericolosi; lo scarico di rifiuti nel suolo o nelle acque e la gestione abusiva di una discarica; il possesso, la cattura e il commercio di specie animali e vegetali protette; il deterioramento dell’habitat protetto; il commercio di sostanze che riducono lo strato di ozono. Reati che nella zona tra Giugliano, Qualiano e Villaricca sono frequenti.
La proposta si ispira ad uno strumento internazionale non ancora ratificato dall’Italia: la Convenzione europea sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale (Consiglio d’Europa, Strasburgo, 4 novembre 1998), che prevede l’introduzione di sanzioni penali oltre che amministrative per i responsabili di reati contro l’ambiente
Sempre la Comunità Europea ha bocciato una anomalia sui rifiuti sottratti a gestione e controllo. Infatti in Italia è stata emanata una legge che contraddice le norme internazionali stabilendo che i rifiuti destinati al riutilizzo (come le sostanze di scarto dei processi industriali di produzione) non sono rifiuti e quindi non devono essere soggetti a controlli. Le conseguenze sono ovvie soprattutto nelle nostre zone dove anche i rifiuti che dovrebbero essere soggetti a controlli in realta non lo sono.
In sostanza verrà applicato il “normale” concetto di rifiuto previsto dal decreto 22/97 che definisce il rifiuto come “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”. Saranno applicate a tutti i tipi di rifiuti, anche quelli indistriali, le norme europee.

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