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venerdì, Marzo 29, 2024
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AGRITURISMO: PROPOSTE PER IL NOSTRO TERRITORIO

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Metti un casolare, una ampia estensione di terra e tanta voglia di vivere e lavorare in campagna. Tutto questo, una buona dose di ottimismo e una certa creatività, oggi possono permettere di attrezzare un AGRITURISMO. Il termine, quasi sconosciuto fino a qualche anno fa, è oggi molto usato da chi è attirato dall’idea di lavorare in campagna e il settore è in continua espansione. Una società di consulenza specializzata, la Trademark, ha già contato 12800 imprese agrituristiche e ha rilevato che le fattorie aperte ai turisti l’anno scorso hanno prodotto un fatturato di 1000 miliardi di lire.
La Campania, con particolare riferimento all’entroterra, potrebbe essere il luogo ideale in cui avviare un’attività gratificante non solo per chi la esercita ma anche per chi, da turista, ne usufruisce. Il primo elemento per avviare un complesso agrituristico è l’avere un casolare, in proprietà o in affitto (o, perché no, in comodato). Bisognerebbe, inoltre, avere una certa esperienza in campo agricolo, anche perché è possibile definire agriturismo solo la casa di campagna che ospita i turisti offrendo loro prodotti coltivati sul posto. Se si possiedono tali requisiti, l’ultimo passo da fare è presentarsi negli uffici dell’area Agricoltura e Foreste della Regione e iscriversi nell’elenco degli autorizzati a gestire questa attività per poi richiedere il permesso al Comune (che dovrebbe arrivare entro 90 gg. Dalla domanda ed è il documento che autorizza l’apertura di un agriturismo). La Comunità europea e le Regioni dispongono anche di fondi, messi a disposizione per agevolare la realizzazione di queste strutture (ovviamente gli interessati possono informarsi in merito presso le Regioni di appartenenza).E, ritornando alla Campania e alle zone che ci circondano, girando un po’ nell’entroterra giugliano – qualianese non è difficile trovare dei vecchi casolari o degli antichi complessi abitativi contadini, in vendita a prezzi non molto elevati. Con un buon restauro questi possono essere trasformati in complessi alberghieri “contadini” confortevoli, circondati dal verde e capaci di offrire al turista la possibilità di una permanenza serena e salutare e la degustazione di prodotti il più possibile naturali. Una proposta di investimento che, se realizzata con giusto criterio, può dare molti vantaggi, anzi frutti, visto che siamo in tema.

Marianna Giungati

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