MOTORI.Quando si parla di supersport i nomi che immediatamente saltano in mente sono Honda CBR e Yamaha R6. Farsi posto tra queste e sconfiggerle è l’obiettivo che si pone questa nuova Kawasaki ZX-6R, che mantiene inalterato il nome rispetto al precedente modello evolvendo però nella ciclistica e nell’aerodinamica.
E’ la miglior Kawasaki di sempre
Lo studio aerodinamico è stato uno dei temi fondamentali che anno animato i pensieri dei progettisti. I quali hanno ottenuto il miglior feeling con “Eolo” mai raggiunto prima d’ora da una Kawasaki
Meno prototipo, ma grinta da vendere. Anche in tema di prestazioni l’evoluzione è evidente: il “quattro in linea” di Akashi è l’ultima evoluzione di una dinastia di motori da sempre difficile da impensierire e dal punto di vista ciclistico ogni singolo dettaglio appare più curato e figlio di una filosofia progettuale ben precisa, che mette in prima posizione la ricerca della prestazione.
Una importante novità riguarda anche il riposizionamento del silenziatore di scarico che dal lato destro passa dritto sotto la sella, come richiesto dalle ultime tendenze stilistiche. Si tratta di una soluzione penalizzante da un punto di vista di peso ma molto appagante in termini di penetrazione aerodinamica e che non esclude la possibilità di far gestire i flussi da una sofisticata valvola di scarico che migliora l’erogazione ai regimi medio bassi.
Si fanno notare, poi, la forcella Showa a steli rovesciati, le pinze Tokiko ad attacco radiale, gli inediti dischi freno a margherita.
130 CV! . Ma l’elemento che fa più impressione non è tanto la ciclistica ma il propulsore che dispone della bellezza di 130 CV a 14.000 giri e 70.5 Nm di coppia massima a 11.500 giri.
Valori davvero impressionanti per un motore di soli 636 cc., questo è stato possibile grazie ad un’ooportuna riduzione degli attriti interni, un completo rifacimento della testata con valvole maggiorate di 1 mm per non parlare poi del rinnovato sistema di iniezione elettronica dotato di due iniettori per cilindro. E non finisce qui, perché anche la frizione è stata oggetto di diverse cure da parte dei tecnici giapponesi dato che è stata dotata di un sistema anti-saltellamento che evita fastidiosi bloccaggi della ruota posteriore nelle scalate più repentine.
Il peso, infine, è aumentato di qualche kilogrammo raggiungendo quota 164 kg.
Più equilibrata. La nuova giapponese vanta un assetto decisamente più composto e preciso nelle fasi di ripresa e frenata. Una cosa mica da poco, perché l’impianto frenante grazie ai sopraccitati dischi a margherita e pinze ad attacco radiale promette di poter essere sfruttato a fondo e questo significa poter guadagnare qualche metro sulle rivali in pista e maggior sicurezza su strada.
In compenso, gli angoli di piega che si possono raggiungere – grazie anche alle eccezionali Bridgestone BT 014 proposte di serie – hanno dell’incredibile
Notevole il propulsore. Rispetto al modello precedente è più potente e “dotato” ai bassi regimi, anche se la sua maggior linearità ha in parte cancellato quella che era la parte più emozionante della “vecchia” ZX-6R: una ruvidità degna di una moto da competizione, condita da un sound d’aspirazione indimenticabile…anch’esso relegato al cassetto dei ricordi.
La velocità massima dichiarata è di 230 Kmh
Niente male per un seicento di serie…
Quanto costa la nuova Kawasaki ZX-6R? . La nuova Ninja di media cilindrata è disponibile in tre colorazioni (verde, grigio o blu) a partire da 10.400 euro.
