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MUGNANO rilancia il mercato ittico

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Mugnano – Inaugurato il mercato ittico di Mugnano. Alla cerimonia del taglio del nastro presente il ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno, il presidente della Giunta provinciale di Napoli, Amato Lamberti, e l’assessore provinciale Corrado Gabriele. Il Cim ha riaperto i battenti circa tre mesi fa, dopo quasi tre anni ininterrotti di lavori costati due miliardi. Il mercato era stato chiuso poco dopo la sua prima inaugurazione, circa dieci anni fa, dopo essere stato posto sotto sequestro per carenze igienico sanitarie.
Tre mesi fa la riapertura per una verifica sul campo delle eventuali anomalie del funzionamento, in altre parole il rodaggio prima dell’inaugurazione di ieri. Per assicurare il rilancio e la valorizzazione del mercato, circa quattro anni fa, l’Amministrazione comunale diede vita ad una società mista, che vede la partecipazione del Comune e degli operatori economici all’interno del centro ittico. Primo compito della società mista, la “Cim Poseidon”, è stato quello di gestire la ristrutturazione del mercato e di predisporne il rilancio.
«In pochi mesi siamo riusciti a fare del nostro mercato una delle più importanti strutture per il commercio ittico del Mezzogiorno – spiega il sindaco Daniele Palumbo – Il nostro obiettivo è di farne la più importante realtà da Roma in giù. Per questo, stiamo investendo consistenti risorse e ci siamo affidati a degli esperti della comunicazione, per una campagna di promozione». Il mercato sorge su un’area di circa 40 mila metri quadri ed ha una superficie coperta di 5 mila metri. La struttura ospita 24 operatori del settore ittico, cui si aggiungono aziende di produzione e vendita di ghiaccio a scaglie, di imballaggi, abbigliamento tecnico ed attrezzature.
Il mercato di Mugnano ha una storia cominciata negli anni immediatamente successivi al dopoguerra, quando piccoli vebditori cominciarono a creare le basi per la vendita all’ingrosso. Fino agli Anni 60 la vendita aveniva in strada, poi fu creata una prima struttura coperta, diventata insufficiente negli Anni Settanta, quando fu progettata e finanziata con fondi della Cassa per il Mezzogiorno la nuova struttura, che però subito si rivelò carente dopo anni di attesa per l’apertura.Infine, la recente opera di recupero.


Antonio Poziello – Il Mattino 9 luglio 2002

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