Non ha mai parlato al cellulare tanto che di lui non si conosce nemmeno la voce. Il riferimento è a Pasquale Cuciniello, detto ‘Musolino”, il 56enne ritenuto tra gli organizzatori dei colpi tra la provincia di Caserta e l’hinterland di Napoli, insieme alla sua famiglia. Non parlava al telefono, al più utilizzava quello della moglie Carmela Cigliano. Non poteva immaginare, tuttavia, che a bordo della Fiat Panda nera intestata alla moglie, venissero ‘spiate’ tutte le conversazioni che lo riguardavano. «Durante il monitoraggio – scrivono gli inqurienti – nei suoi discorsi palesava un comportamento lucido, facendo numerosi ragionamenti nei quali, con una spieata logica, analizzava ogni dettaglio pianificando ogni movimento prevedendo ogni variabile sia per tutte le azioni delittuose di cui si rendeva partecipe, per le quali si ottenevano risconti aggettivi, che per quelle ancora allo stato di progettazione». Dall’ascolto delle conversazioni telefoniche e ambientali Cuciniello appariva dunque «rivestire nell’ambito della associazione delineata, un ruolo preminente di promotore ed organizzatore».
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