E’ stata chiamata ‘terza faida’. In realtà è diretta continuazione del bagno di sangue iniziato nel 2004: la lotta per il potere a Secondigliano e Scampia. Dopo il duplice omicidio di Raffaele Stanchi e Luigi Montò la Vanella Grassi aveva fatto la sua scelta: quella di conquistare l’intero mercato della droga nell’area nord. Per farlo doveva ridimensionare il potere di ‘quelli di Scampia’ ossia gli Abete-Abbinante che in quella fase ancora non avevano capito chiaramente chi ci fosse dietro quegli agguati. A togliere il velo arrivò il tentato omicidio di Giovanni Esposito ‘o muort, ras del Monterosa.
Un ruolo ben conosciuto da Mennetta e dai suoi che organizzarono un primo agguato nel luglio 2012. Un ‘contratto’ affidato ai killer del gruppo Leonardi, da pochi mesi confluito nell’alleanza con quelli del centro storico di Secondigliano. Un agguato che fallì clamorosamente: i sicari, quattro in tutto, seppero che Esposito si era recato in un centro abbronzante. Proprio quando stavano per entrare in azione incrociarono una pattuglia della polizia. Ne nacque un inseguimento culminato con l’arresto di due affiliati al gruppo Leonardi. Dopo quel tentativo Mennetta decise di scendere in campo direttamente avvalendosi dell’aiuto di un finanziere, come raccontato dal collaboratore di giustizia Leonardi: il basco verde
simulò di dover effettuare un decreto di perquisizione presentandosi a casa di Giovanni Esposito. Il piano era quello di prelevarlo e consegnarlo al gruppo di fuoco della Vanella pronta a colpire. Il piano però fallì al ruolo di una nipote della vittima che, preoccupata, tentò di chiamare addirittura la polizia mandando in fumo i programmi di Mennetta e dei suoi. Anche in quell’occasione ‘o muort ebbe così salva la vita.