La Corte di Appello di Napoli, seconda sezione, presieduta dalla Dott.ssa Francica, ha riformato la sentenza emessa dal GIP di Napoli con la quale Nobile Antonio, Di Micco Domenico, Forte Gianluca e Forte Luigi erano stati condannati in primo grado per il tentato omicidio di D’Agostino Giuseppe al quale era stata sferrata una coltellata a due centimetri dal cuore, a seguito di una lite nel parcheggio della discoteca Queen di Pozzuoli, preceduta da una brutale aggressione con tirapugni e mazze di ferro.
Questo il verdetto emessa dalla Corte di Appello:
Per Nobile Antonio assoluzione ed immediata scarcerazione (6 anni e 10 mesi in primo grado); per Di Micco Domenico assoluzione ed immediata scarcerazione (anni 6 mesi 10 in primo grado); per Forte Gianluca, anni 7 mesi 4 (10 anni in primo grado) concesse le attenuanti generiche; per Forte Luigi anni 1 mesi 4 (3 anni in primo grado) concesse le attenuanti generiche;
I quattro imputati sono tutti difesi dall’avvocato Dario Carmine Procentese.
A carico dei quattro imputati il quadro probatorio appariva granitico, costituito infatti dalle immagini del sistema di videosorveglianza, dalla deposizione della persona offesa e dalla testimonianza delle persone che avevano assistito alla brutale aggressione scaturita da una banale lite all’interno della discoteca.
Nonostante un quadro probatorio granitico, la Corte ha condiviso le argomentazioni dell’Avv. Procentese ed ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo ed immediatamente scarcerando il Nobile (figlio di Raffele Nobile detto o panzaruttar intraneo al Clan Moccia) il De Micco, e concedendo le attenuanti generiche a Forte Luigi e Forte Gianluca (figli di Forte Giovanni detto o luong anch’egli intraneo e condannato per partecipazione al Clan Moccia) categoricamente escluse dal giudice di prime cure in ragione della brutalità dell’aggressione patita dal D’Agostino.