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venerdì, Marzo 29, 2024
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Agguato di camorra, trucidato nella sua Smart dai killer in moto con 13 colpi di pistola: c’è la svolta

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A San Marcellino  i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale del riesame di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di Zammariello Maurizio, affiliato del clan dei Casalesi – fazione Schiavone gravemente indiziato dell’omicidio in pregiudizio di Laiso Crescenzo classe 1979, avvenuto a Villa di Briano nel pomeriggio del 20 aprile 2010.

La vittima fu freddata dai suoi assassini mentre era alla guida di una Smart in via Castagna del Comune di Villa di Briano. Nella circostanza cercò di sottrarsi al fuoco dei killer, sopraggiunti a bordo di una motocicletta, abbandonando l’auto e scappando a piedi ma fu raggiunto da una raffica di proiettili che non gli lasciò scampo. Dall’esame autoptico emerse che la vittima era stata attinta da ben 13 colpi di arma da fuoco.

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Per l’omicidio sono già stati condannati anche SCHIAVONE Nicola, BARBATO Francesco e IAVARAZZO Mario, tutti collaboratori di giustizia nonché PONTICELLI Mirko, DELLA CORTE Nicola e CACCIAPUOTI Bartolomeo, responsabili a vario titolo del delitto in questione. Il provvedimento restrittivo costituisce il risultato di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, avviata nell’anno 2016, che ha consentito di raccogliere gravi indizi anche a carico di ZAMMARIELLO Maurizio per aver fornito supporto logistico al commando e partecipato attivamente alle ricerche della vittima, segnalandone gli spostamenti ai killer.

La convergenza tra le propalazioni rese da diversi collaboratori di giustizia e le progressioni investigative acquisite nel corso di mirata attività tecnica ha consentito di individuare: in SCHIAVONE Nicola (ora c.d.g.), figlio del capoclan Francesco SCHIAVONE detto Sandokan, il mandante dell’omicidio; il movente del delitto nella sottrazione da parte LAISO di parte dei proventi delle estorsioni destinati a confluire nella cassa comune del Clan dei Casalesi.

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