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giovedì, Aprile 25, 2024
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Agguato nell’autolavaggio a San Pietro, svolta al processo: ricusati i giudici

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Nuovo colpo di scena al processo per il tentato omicidio di Giuseppe Fonzo presso un autolavaggio di San Pietro a Patierno. I giudici ieri mattina sono stati ricusati grazie all’accoglimento all’istanza avanzata dal difensore degli imputati, l’avvocato Dario Carmine Procentese. Imputati sono Emanuele Maugeri e Francesco Carpentieri. L’abile penalista ha evidenziato come due terzi del collegio avesse già giudicato nel rito abbreviato gli altri tre coimputati. Preso atto della propria incompatibilità in tale processo, la Corte d’appello di Napoli ha dunque trasmesso gli atti alla Presidenza per la definizione di un nuovo collegio. I due erano stati condannati in primo grado a 15 anni nonostante in primo grado, Rosario Garzia, citato dalla difesa come teste, si è infatti autoaccusato del raid (leggi qui l’articolo).

L’articolo precedente: teste si autoaccusa del tentato omicidio Fonzo

Colpo di scena durante l’udienza chiave del processo di primo grado che si sta celebrando con il rito ordinario innanzi alla sesta sezione penale per il tentato omicidio di Giuseppe Fonzo. Un raid avvenuto in un autolavaggio a San Pietro a Patierno nel dicembre di due anni fa (leggi qui). Rosario Garzia si è autoaccusato del raid, scagionando di riflesso gli imputati Emanuele Maugeri e Francesco Carpentieri: «Fonzo voleva denunciarmi per delle macchine che avevo preso dalla sua società di autonoleggio e che ho impiegato per compiere delle rapine. Per questo motivo avevo deciso di metterlo a tacere». La notizia è stata riportata da Luigi Nicolosi su Il Roma.

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Fonzo era pronto a denunciarlo

Per l’agguato contro Fonzo nei mesi scorsi erano infatti state arrestate ben quattro persone: Francesco Carpentieri, Emanuele Maugeri, Cristian Scognamiglio e Rosario Garzia. Il raid, secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe maturato nell’ambito delle nuove tensioni tra il gruppo del ras Renato Tortora, al quale gli imputati sarebbero molto vicini, e quello capeggiato dal ribelle Pietro Iodice, alias “Pierino ’a Siberia” di cui Fonzo era braccio destro. Fonzo, arrabbiato contro Garzia per l’utilizzo delle auto, era infatti pronto a denunciarlo all’autorità giudiziaria. Da lì la decisione di punirlo.

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