14.7 C
Napoli
sabato, Aprile 20, 2024
PUBBLICITÀ

Arzano. Picchiato solo perché nero, la palestra: «Qui i razzisti non entrano»

PUBBLICITÀ

Un uomo è stato investito da un’auto con a bordo diversi uomini, i quali dopo essere scesi dalla vettura l’hanno massacrato di botte. È successo ieri ad Arzano e, purtroppo, si tratta di un’aggressione a sfondo razzista.

L’uomo di 28 anni, Ossuane Gnene è della Costa d’Avorio e da 10 anni è in Italia e lavora nella palestra Imperial di Arzano, che ha voluto stringersi al suo dipendente e mostrare tutta la sua solidarietà. Non a casa, dopo lo spiacevole episodio, un cartellone è stato attaccato all’ingresso della struttura: «Vietato l’ingresso ai razzisti». Resta da ammirare il comportamento della palestra che, in un momento difficile, non ha lasciato solo Ossuale. Quest’ultimo, con un post su Facebook, ha raccontato la dinamica dell’aggressione.

PUBBLICITÀ

Il post di Ossuele Gnegne, aggredito ad Arzano

«Mi chiamo Ossuele Gnegne, ho 28 anni e sono originario della Costa d’Avorio. 
Sono in Italia da 10 anni e come tutte le mattine, ieri notte, mi recavo in bici, alla palestra dove lavoro regolarmente, dove sono un dipendente come tutti.
All’improvviso un’auto mi viene incontro e mi investe… la macchina si ferma e realizzo che non è stato un incidente, quell’auto, quegli “uomini” nell’auto volevano proprio me.

Quattro uomini scendono dalla vettura, inizio a tremare, gli domando “Cosa ho fatto?” e loro armati di bastoni, spranghe, sassi, armati di odio negli occhi mi rispondono “Vogliamo ucciderti”.

Mentre mi colpiscono penso a mia moglie, a mia moglie che non avrebbe mai accettato che degli uomini avessero potuto ucciderle il marito per un colore di pelle diverso dal loro.

Lei mi ha dato la forza di scappare, non è stato facile mantenere la calma, sono riuscito a nascondermi sotto una macchina, pioveva, tremavo ma nn era per il freddo, era per l’incubo che stavo vivendo. Ho preso il cellulare dalla tasca, ho chiamato i carabinieri, che fortunatamente pattugliavano nella zona e sono intervenuti immediatamente e hanno fermato e identificato quei carnefici.

Non pensavo di poter incontrare ancora persone così, a lavoro, nel mio quartiere svolgo una vita “normale” e tutti mi rispettano e mi vogliono bene.

Sono stato fortunato; ho lividi, contusioni, un braccio spezzato, ma tutto questo passerà.
Ciò che non passerà è il colore della mia pelle, che in questo mondo crea problemi».

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=611459449315106&set=a.181045389023183&type=3&theater

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Orrore nelle acque di Sorrento, cadavere in avanzato stato di decomposizione rinvenuto in zona porto

Orrore nei pressi del porto di Marina Piccola, a Sorrento. Un cadavere in avanzato stato di decomposizione è emerso...

Nella stessa categoria