La posizione di Giuseppe Improta, luogotenente dei carabinieri finito in manette insieme ad Aldo Bianco e ai fratelli Giuseppe e Mariano Monfregolo, è resa ancora più complessa dalle dichiarazione dei collaboratori di giustizia Pietro e Pasquale Cristiano, padre e figlio al vertice del clan della 167 di Arzano fino all’arresto avvenuto nel 2022.
In particolare Pasquale Cristiano ha rilevato che il militare in cambio di soffiate e di ‘piaceri’ alla cosca, desiderava avere soltanto contanti e non altre utilità: “ll Mar. Improta ci informava se veniva presentata qualche denuncia e diceva che la avrebbe tenuta nel cassetto. Mio padre iniziò a fargli regali, vestiti o bottiglie, ma lui non voleva questi regali ma solo soldi”.