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giovedì, Marzo 28, 2024
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Arzano, trasfusione di sangue infetto: risarcimento dopo 26 anni

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Lo Stato dovrà pagare 400mila euro alle eredi di una donna di Arzano (Napoli) che, nel 1992, contrasse l’epatite C in seguito a una trasfusione di sangue infetto. È quanto stabilito dal Tar Campania che, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale di Napoli, ha condannato il ministero della Salute al risarcimento della somma. La donna – secondo la ricostruzione fornita da fonti della difesa – venne ricoverata in una casa di cura di Napoli dove fu sottoposta alla somministrazione di sacche di sangue. In seguito a tali trattamenti sarebbe stata a contagiata da HCV epatite virale di tipo C.
La commissione medica del Ministero della Difesa di Napoli a seguito dell’istanza presentata dalla stessa accertò nel 2004 il nesso di causalità tra le emotrasfusioni praticate e l’epatopatia da virus C. In seguito all’aggravamento di questa patologia il 9 novembre 2005 la donna morì. I suoi eredi nel 2006 conferirono incarico all’avvocato Maurizio Albachiara.

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