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giovedì, Marzo 28, 2024
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Assegno unico di maggio, i pagamenti partiranno in due date diverse

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L’assegno unico per le famiglie dovrebbe essere erogato dal 16 maggio se la domanda è stata inviata nei mesi di gennaio e febbraio. Invece se la richiesta è stata presentata dopo il primo marzo 2022 il pagamento avverrà alla fine del mese successivo alla presentazione della domanda, quindi gli accrediti dovrebbero essere sbloccati il 30 maggio.

Assegno unico, via ai controlli a tappeto dell’Inps: ‘stretta’ sui furbetti

Sono finite al vaglio dell’Inps circa 22 mila domande per l’assegno unico per i figli. Per le quote a favore dei ragazzi con più di 18 anni di età, l’istituto di previdenza ha richiesto della documentazione aggiuntiva per verificare la presenza dei requisiti necessari a ottenere il beneficio. Stretta quindi sui “furbetti” che tentano di avere il bonus senza averne diritto, un po’ come già accaduto con il Reddito di cittadinanza. Il grosso delle domande, proprio per evitare abusi, è stato trattato invece in modo automatizzato.

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Le scadenze

Da gennaio fino al 20 aprile sono arrivate all’Inps circa 4,5 milioni domande per oltre 7,2 milioni di figli. Fino al 30 giugno sarà comunque possibile inoltrare la domanda con il riconoscimento di tutti gli arretrati, calcolati a partire dal mese di marzo. Dopo questa data la prestazione di sostegno al reddito decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della richiesta. La stretta, va detto, riguarda una minoranza dei richiedenti, ma è comunque importante per dare un segnale a chi prova a frodare, aggirando le norme. Solo per lo 0,5% delle pratiche è stato chiesto ai cittadini di inviare la documentazione necessaria a certificare il possesso dei requisiti.

La mappa

I nuclei familiari con figli maggiorenni a carico con un’età compresa tra i 18 e i 21 anni hanno diritto all’aiuto a patto che sussista una delle seguenti condizioni: il figlio maggiorenne per il quale viene richiesto l’assegno unico deve frequentare un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa, con un reddito complessivo inferiore a 8 mila euro annui; essere registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro; prestare servizio civile universale. Lo ha ribadito l’Inps nel messaggio 1714 del 20 aprile. Non solo.

Nel caso dei figli maggiorenni che svolgono un’attività lavorativa e possiedono un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, l’Inps rammenta che questi ultimi «sono da intendersi come facenti parte del nucleo familiare indicato ai fini Isee e che il reddito complessivo è dato dalla somma di tutti redditi imponibili, al lordo degli oneri deducibili e di eventuali detrazioni spettanti, compresi quindi per esempio i redditi da locazione». Gli importi variano sensibilmente in base all’Isee e all’età dei figli (le cifre destinate ai maggiorenni sono praticamente dimezzate rispetto a quelle erogate a favore dei minorenni).

GLI ISEE DA 15MILA EURO 

Gli Isee fino a 15mila euro hanno diritto a una quota base pari a 175 euro per figlio minorenne, a cui si sommano una serie di bonus, da quello previsto per le famiglie numerose a quello che scatta quando entrambi i genitori lavorano. Nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, è prevista per esempio una maggiorazione dell’assegno unico universale per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili.

Per i nuclei con Isee fino a ventimila euro l’assegno vale 150 euro. Se il valore Isee è compreso tra 25mila e 30mila euro la somma scende a 100 euro. E infine precipita a 50 euro per figlio minorenne quando il richiedente ha un Isee superiore a 40mila euro o quando in fase di presentazione della domanda decide di non allegare l’indicatore della situazione economica equivalente. Non tutti però a marzo hanno ricevuto la somma che gli era dovuta.

CALCOLO A PORTATA DI SMARTPHONE

L’Inps ha pubblicato online la simulazione dell’importo mensile dell’assegno unico. Il contributo è destinato al sostegno per dei figli a carico. Il servizio è accessibile da qualunque dispositivo mobile o fisso e non sono richieste credenziali per il suo utilizzo. Il risultato del simulatore è indicativo. Il simulatore darà una prima stima a partire dal numero di figli, dall’età anagrafica e dallo stato di disabilità. Servirà l’importo Isee in corso di validità per l’anno 2022 che si calcola sui redditi 2020 attestati nella certificazione unica 2021. In caso di separazioni, divorzi o genitori non conviventi i dati reddituali dell’altro genitore vanno comunque indicati. Per calcolare bisognerà collegarsi al sito dell’Inps.

QUANDO PARTE L’ASSEGNO UNICO

L’assegno unico parte a gennaio ma arriverà concretamente a marzo, quando scatteranno anche i benefici della nuova Irpef a quattro aliquote e, con un conguaglio, si recupereranno gli sconti previsti per i due mesi precedenti. Il risultato del simulatore dell’assegno unico è solamente indicativo, dal momento che per ottenere la prestazione occorre presentare relativa domanda e attendere l’esito dell’istruttoria della domanda stessa svolta dall’Inps. L’istituto previdenziale verificherà le autodichiarazioni rese sulla base delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’Istituto.

GLI IMPORTI DEL CONTRIBUTO

Per circa la metà delle famiglie italiane (fino a 15.000 euro di ISEE) è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi. Previste maggiorazioni dell’assegno unico per ciascun figlio minorenne con disabilità, per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli, e per i nuclei con secondo percettore di reddito. L’assegno è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità. Tra le novità principali introdotte nel testo approvato a seguito delle osservazioni delle Camere, i trattamenti in favore di figli disabili maggiorenni. Per i figli disabili tra 18 e 21 anni, la maggiorazione incrementata da 50 euro mensili a 80 euro mensili.

 

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