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venerdì, Aprile 19, 2024
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Assegno unico per i figli, parte oggi la prima fase

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Arriva l’Assegno Unico per i figli. Vale per le famiglie con figli fino a 18 anni. Il contributo spetta solo a chi non sta godendo di altri tipi di sostegno e a chi è lavoratore autonomo. Dal primo luglio parte la misura ponte decisa dal governo in attesa della forma definitiva di sostegno universale che sarà in vigore dal gennaio 2022.

DURATA

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L’Assegno Ponte è temporaneo. Va dal 1 luglio 2021 al 31 dicembre 2021. Per le domande inviate entro il 30 settembre verranno pagati gli arretrati a partire da luglio 2021. Per le domande presentate successivamente la decorrenza è fissata dal mese di presentazione.

CHI NE HA DIRITTO

Possono richiederlo lavoratori autonomi, disoccupati che non percepiscono NASPI, indennità mensile di disoccupazione. Vale per i genitori di figli fino a 18 anni.

REQUISITI

Per fare la richiesta bisogna essere cittadini italiani o comunitari. Possono fare domanda anche i titolari di permesso di soggiorno UE permanente, chi ha un permesso di soggiorno per lavoro. Occorre essere residenti o domiciliati in Italia. Serve l’ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, in corso di validità.

ISEE E ASSEGNO

L’importo varia in base all’ISEE. Con ISEE fino a 7.000 euro possono arrivare 167, 5 euro mensili per ogni figlio, fino a 2 figli minori; 217,8 euro mensili per ogni figlio dal terzo figlio. Man mano che l’ISEE sale l’assegno si riduce. Il tetto massimo per avere il contributo è ISEE a 50.000 euro. C’è un aumento del valore mensile di 50 euro per ogni figlio disabile.

COME FARE RICHIESTA

La richiesta deve essere fatta sul sito dell’Inps  (si entra con SPID o carta d’identità elettronica) oppure tramite il patronato o telefonando al Contact Center integrato, al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). Il contributo arriva direttamente sul conto corrente di cui si è indicato l’IBAN. Per genitori separati, in caso di affido condiviso, l’assegno può essere diviso al 50%. L’assegno non fa parte dell’imponibile per la dichiarazione dei redditi.

GLI ALTRI SOSTEGNI

L’assegno unico incorporerà: detrazioni fiscali per figli a carico, Bonus bebè, Bonus asilo, Premi alla nascita e tutte le prestazioni a sostegno della genitorialità. E’ compatibile con il reddito di cittadinanza, chi lo percepisce non deve fare domanda, ma lo riceve automaticamente.

FASE TRANSITORIA

Nel primo periodo il contributo va a tutte le famiglie finora escluse dagli assegni familiari, che erano solo per i lavoratori dipendenti. Dovrebbe trattarsi di quasi 2 milioni di famiglie: sono lavoratori autonomi, ma anche dipendenti che non li avevano per reddito familiare. Si aggiungono gli inattivi e quanti percepiscono il Reddito di cittadinanza. A disposizione per queste famiglie c’è 1 miliardo e 580 milioni.

Ai lavoratori dipendenti va quello che resta dei 3 miliardi stanziati. Sono circa 4 milioni di famiglie che ricevono già gli assegni familiari. Le famiglie con uno o due figli avranno dal primo luglio una maggiorazione di 37,5 euro al mese per figlio. Dai 3 figli in su gli euro saranno 70.

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