In Italia si registra un lieve aumento dei casi Covid, legato a una nuova variante, come spesso accade nel periodo post-vacanze.
A spiegarlo è Mauro Pistello, direttore dell’Unità di Virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto Superiore di Sanità.
Pistello sottolinea che il virus Sars-CoV-2 non ci ha mai abbandonato e, come avvenuto negli anni passati, in questo periodo dell’anno sta circolando di più. La tendenza è confermata anche dall’Oms, con un’incidenza in crescita in paesi come Grecia, Irlanda, Romania e Francia.
In Italia l’aumento dei contagi è presente ma ancora contenuto: “Non si può parlare di allarme”, precisa l’esperto, anche se si osservano alcuni ricoveri, soprattutto tra gli over 80 con più patologie.
I sintomi
“Nei positivi al Covid stanno tornando i ‘vecchi’ sintomi che abbiamo conosciuto nella prima fase della pandemia. Molti lamentano la mancanza improvvisa dell’olfatto e del gusto, questo perché molto probabilmente l’ingresso del virus predilige queste sedi che vengono momentaneamente compromesse e non trasmettono lo stimolo percepito al cervello. Rimangono poi la febbre, anche alta, e i sintomi respiratori che conosciamo”, prosegue Pistello.
Cosa aspettarci in autunno? Secondo il virologo, la situazione potrebbe complicarsi, soprattutto per le fasce più vulnerabili. “I dati sulle vaccinazioni non sono incoraggianti”, spiega, evidenziando come molti over 60-70 abbiano perso la protezione immunitaria, sia perché l’ultima dose risale a molto tempo fa, sia perché, con la diminuzione dei contagi, anche l’esposizione al virus si è ridotta.
“Io darei due consigli: il primo alle autorità sanitarie nazionali di lavorare sulla campagna vaccinale autunnale e spingere per l’antinfluenzale e per l’anti-Covid. E poi alla popolazione di scegliere per la doppia vaccinazione, abbiamo visto che è sicura ed efficace”.
Sulle recenti polemiche sull’obbligo alle vaccinazioni, Pistello è chiaro: “Mi pare difficile in questo momento pensare a questa scelta per l’Italia, riprendere un focolaio di morbillo non è facile, serve – conclude – tenere la barra dritta sulle coperture vaccinali”.