Le immagini satellitari dell’Australia sud orientale danno l’esatta dimensione della vastità della tragedia. Da almeno 6 mesi sono andati in fumo milioni di acri. I devastanti incendi della California del 2018 e quelli dell’Amazzonia del 2019 sommati assieme non fanno nemmeno la metà di quello che sta accadendo in Australia. L’aria di Sidney e Melbourne è letteralmente avvelenata dal fumo, fumo che viaggia sull’Oceano pacifico in direzione sud e sudest raggiungendo persino la Nuova Zelanda situata a oltre 2000km di distanza.
Incendi boschivi di dimensioni senza precedenti hanno devastato intere regioni dell’Australia provocando la morte di 24 persone e danni considerati ingenti dalle autorità. E le implacabili condizioni meteorologiche fanno temere una vera catastrofe. Centinaia di proprietà sono state distrutte e un uomo è morto nel tentativo di salvare la casa di un amico, mentre il paese ha vissuto uno dei giorni peggiori da quando sono iniziati gli incendi a settembre. Nel sud-est del Paese il cielo è ormai nero e piovono le ceneri del rogo. “Siamo in un territorio sconosciuto”, ha ammesso Gladys Berejiklian, Premier del Nuovo Galles del Sud.
“Diversi villaggi rischiano di essere completamente annientati”.
È stato dichiarato uno stato di emergenza nel sud-est del continente, e venerdì oltre 100mila persone di tre Stati sono state evacuate.