Il percorso Internapoli lungo le coste campane oggi raggiunge il centro di Napoli, ovvero il tratto che parte da Nisida fino a Via Partenope, zona di rilievo a livello nazionale.
Si classifica come “eccellente”, secondo gli esiti delle analisi ambientali condotte dall’Arpac, la qualità delle acque della spiaggia di Nisida, che con il ponte artificiale si ricollega alla terraferma, inoltre molto rinomata per la notevole affluenza turistica.
Promossa anche la costa rocciosa di Trentaremi con i suoi scogli sommersi, in prossimità del Parco Virgiliano, meta frequentata da cittadini e visitatori.
Confermata a pieni voti la costa di Marechiaro, che abbraccia anche Punta Nera, dove è possibile visitare il parco archeologico con un battello trasparente, e che si ferma al principio di via Posillipo con il Bagno Elena, primo stabilimento della storia di Napoli e la Baia delle “Rocce Verdi”.
Il porto di Napoli rappresenta una zona divisoria tra le due grandi fasce costiere campane e segna il confine con due litorali in cui non è concessa la balneazione, ovvero le marine di San Giovanni a Teduccio e di Pietrarsa. I due tratti in questione sono considerati scarsi nella classificazione Arpac, quindi non praticabili. A causa dei risultati negativi delle indagini dell’Agenzia Regionale dell’Ambiente Campania non è stata ancora soddisfatta la richiesta di provvedimenti urgenti partita tempo fa, molto sentita dagli autoctoni, i quali vorrebbero poter godere dei luogi di cui sono originari.
Poco più a est, la zona di Portici è considerata ancora balneabile con il bollino blu “eccellente”.
I dati esistenti, riconfermati anno dopo anno, dimostrano la quasi totale idoneità dei litorali di Napoli centro, nonostante le reiterate critiche e lamentele a riguardo.
