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venerdì, Marzo 29, 2024
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«Programmava di uccidere i genitori sui social», 15enne denunciata dall’amico

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Voleva uccidere i suoi genitori e ne parlava addirittura con gli amici attraverso un gruppo su Snapchat, app diffusa tra gli adolescenti. Messaggi marchiati d’orrore, che hanno spaventato un amico della giovane il quale ha mostrato le chat ai carabinieri. La storia è accaduta a Bassano del Grappa ed è stata ricostruita dal Corriere della Sera [Qui la storia].

Le indagini sulla giovane che programmava l’omicidio dei genitori

La Procura per i minorenni di Venezia voleva vederci chiaro sulle intenzioni della 15enne, residente fra le colline dell’Alto Vicentino a Bassano del Grappa. La scoperta ha lasciato, infatti, senza parole: si tratta di una studentessa, figlia unica di una giovane coppia ‘perbene’ – così definita dagli investigatori – e di una brava ragazza. Un’adolescente ed un ambiente che vanno al di sopra dei sospetti, ma che invece stava programmando un piano criminale il quale, probabilmente, vedeva coinvolto anche il fidanzatino. La giovane, dopo che i fatti sono venuti alla luce, ha riferito agli investigatori che non aveva intenzione di mettere in atto il suo piano.

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Ma quei messaggi – assicurano le persone che li hanno letti – non sembravano ironici o millantatori. Anzi, hanno spinto gli inquirenti ad informare immediatamente i genitori della 15enne e di attivare le procedure del caso: servizi sociali e psicologi. Secondo quanto riportato dal quotidiano, mamma e papà si sarebbero messi subito a disposizione delle forze dell’ordine, per le indagini del caso, e degli assistenti.

L’ipotesi setta

Gli inquirenti non escludono che dietro quei messaggi possa esserci una setta o un sito dove si adescano e plagiano adolescenti, tramando piani criminali come si è scoperto proprio con la ragazza di Bassano del Grappa. Sono già in corso le analisi del computer e dello smartphone. Il sospetto ricade anche su giochi alla ‘Jonathan Galindo’, balzato recentemente all’onore delle cronache per il suicidio di un bambino a Napoli [Qui gli approfondimenti del caso]. Qui però il discorso è diverso, poiché si parla di omicidio e non di bambini.

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