Prosegue senza sosta l’attività di controllo e vigilanza da parte della Capitaneria di Porto di Napoli e dei comandi marittimi della Direzione Marittima della Campania per garantire sicurezza in mare, tutela ambientale e rispetto delle normative sulla filiera ittica. Si è da poco conclusa l’operazione regionale “EIDOTEA”, condotta dal Centro Controllo Area Pesca (C.C.A.P.) di Napoli, con 650 controlli effettuati, 50 sanzioni amministrative, 2 notizie di reato e oltre 2 tonnellate di prodotto ittico sequestrato.
Particolarmente rilevante l’intervento della motovedetta CP 890 nella notte tra il 4 e il 5 giugno: sorpresi due pescatori di frodo all’interno della zona “A” di riserva integrale dell’Area Marina Protetta “Parco della Gaiola”, mentre praticavano pesca subacquea illegale. A bordo del natante sono stati rinvenuti circa 1000 ricci di mare ancora vivi, immediatamente sequestrati insieme all’attrezzatura. I due soggetti sono stati denunciati e si valuta ora anche l’ipotesi di disastro ambientale, vista l’importanza ecologica del sito.
Il riccio di mare, apprezzato per le sue uova, è sempre più vittima di bracconaggio: un fenomeno che, se non contrastato, può mettere a rischio la specie e l’intero equilibrio dell’ecosistema marino. La pesca del riccio è consentita solo rispettando precise regole: vietata nei mesi di maggio e giugno, consentita solo manualmente in apnea con attrezzi semplici, con un limite massimo di 1000 esemplari al giorno per i professionisti e 50 per i dilettanti, e solo se il diametro supera i 7 cm, aculei inclusi.